ROY HARPER - "HQ"

("When An Old Cricketer Leaves The Crease")

Il 1975 fu l'anno di Roy Harper.

In quei 12 mesi infatti David Gilmour lo chiamò per una parte vocale nelll'album "Wish You Were Here" dei Pink Floyd: a Roy fu affidata la voce solista in "Have A Cigar". Poco dopo vede la luce il suo ottavo album "HQ": quasi 41 minuti di poesia pura, spalmati in 7 tracce folk-rock, che rimane ad oggi il piu premiato e, insieme a "Stormcock", il suo lavoro piu celebre. Ciò nonostante non ha mai goduto di una grande popolarità (ma le ingiustizie musicali sono infinite...).

Il lato a si apre con i 13 minuti abbondanti di "The Game", che vanta la collaborazione di artisti del calibro di David Gilmour e John Paul Jones, non proprio due novellini di chitarra e basso rispettivamente: il risultato è eccellente e di una grande godibilità. La seconda track è "The Spirit Lives", che non è certamente la migliore del disco, ma che merita parecchi ascolti, cosi come "Growns Ups Are Just Silly Children".
Da notare la presenza di Bill Brudford alle percussioni, che fornisce un gran tocco da artista in tutte le canzoni tranne che in "The Game" dove è presente Steve Broughton. Cosi termina la prima parte del disco, bella, ma non eccelsa.

Il lato B è invece un crescendo di emozioni. Si parte con la non memorabile "Referendum", ma si continua con l'ottima canzone d'amore "Forget me Not", che ricorda molto il Bob Dylan ispirato e il Lennon dei tempi d'oro. Poi è la volta di "Hallucinating Lights" che invece è folk allo stato puro, anche se la durata di 6:24 risulta un po eccessiva. La chiusura dell'album è affidata alla title track (in USA il disco prese questo nome) "When An Old Cricketer Leaves The Crease". Senza dubbio è la canzone migliore tra le sette ed è inoltre la piu famosa di Harper stesso: una track di impatto, intimistica, poetica e commovente. Poco altro vi è da aggiungere per descriverla perchè sarebbero parole superflue: il consiglio invece è quello di ascoltarla, perchè è un must per gli amanti della musica.

Questo è un album che tocca il cuore, e Roy con la sua voce dà ancor piu emozioni. In fondo è stessa voce che ci permette di godere appieno "Have A Cigar", anche se è triste essere ricordati solo per questo. "HQ" ha goduto e tutt'ora gode di poca notorietà, ma se non altro hai lasciato un'impronta in un capolavoro ricordato da tutti gli amanti dei Pink Floyd.

Grazie, maestro folk..

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