Recensire con lentezza”

Eh sì perchè sarà pur vero che non escono più bei dischi, come molti pensano (di solito sbagliando), ma è palese che si ha sempre meno tempo per sentirli. Il martello del “produci-consuma-crepa” cala inesorabilmente sull'incudine della nostra vita un tempo spensierata, polverizzando il “tempo libero” in piccole particelle da cogliere al volo. L'unico modo per riappropriarsi dei propri spazi vitali passa tanto nel mangiare più tempo possibile al lavoro, quanto nel godere dei (pochi) momenti di svago rimasti. E non avere fretta.

Il panorama musicale attuale rispecchia fedelmente questa schizofrenica dinamica sociale: trilioni di uscite, milioni di ristampe, centinaia di edizioni limitate, e nessuno che abbia il tempo di ascoltarle, passati i 30. E se continua così, visto lo stato da coma farmacologico in cui versa il mondo del lavoro, fra un po' gli unici ad avere tempo per ascoltare musica saranno i bambini.

Suddetto preambolo per invitare noi (pochi oramai) appassionati di musica, a non demordere, per dare il giusto tempo ai giusti dischi. Come questo “Litanies” piccolo gioiellino uscito fra fine dello scorso anno e inizio di questo, opera prima dei Royal Baths, da Frisco.

Città da cui ovviamente ereditano in via osmotica il gusto per le melodie ipnotiche, ma niente di solare, come la buia copertina anticipa. Qui ad aleggiare spettrale è il fantasma dei Velvet scheletricamente psichedelici di “Murder Mistery”; l'olezzo del cadavere nella stanza accanto filtrato da sostanze psicotrope (“Sitting In My Room” geniale nella sua semplicità), si mischia con drumming neanderthaliano, fuzz e coretti da Beach Boys presi molto male (“After Death”). Il resto è un susseguirsi di litanie (appunto) dall'effetto tendenzialmente poco rassicurante, ma dall'indubbio fascino malato. Peccato solo che lo schema si ripeta un po' troppo sovente nelle 9 tracce che compongono il disco, ma il pollice è assolutamente insù sia per atemporalità della proposta, che per buona capacità compositiva.

Evitare accuratamente l'ascolto primaverile, se non volete rovinare il picnic con un bel diluvio. Avvertiti.

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