Giappone, fine anni '70. La terra è minacciata da una razza aliena improvvisamente apparsa dal nulla, gli Oni. L'unica speranza per la sopravvivenza del pianeta blu è quella di riuscire a sconfiggere il rappresentante del popolo invasore, i due migliori guerrieri dei due popoli si sfideranno in un duello senza regole. Peccato che il valoroso terrestre scelto dal gran capo degli Oni sia uno studente sfaticato e perennemente attratto dalle figure femminili, Ataru Moroboshi, e quello Oni non sia nient'altro che l'agilissima e bellissima figlia del capo, Lamù. Riuscirà Ataru a salvare il suo popolo? Inizia così  Lamù l'anime tratto dal primo lavoro della "regina dei manga" Rumiko Takahashi, destinata a scrivere altre pagine importanti dell'arte del fumetto ("Ramna 1/2" per citarne solo uno). "Quei tizi rumorosi della stella Uru", così la traduzione in italiano dell'originale titolo, è una delle serie animate più famose e amate di sempre, quasi duecento episodi e sei film dal 1981 all'86 ne hanno fatto un culto che ancora oggi può vantare sempre nuovi appassionati e una freschezza in contenuti e dialoghi invidiabile.

Ataru alla fine è riuscito ad afferrare Lamù per i suoi cornini, simbolo dello Yin, e a mettere così fine al duello per poi iniziare con la nuova compagna (da ora in poi sarà per Lamù solo il suo "Tesoruccio!") una serie impressionante di avventure popolate dai personaggi più bizzarri; alieni o terrestri non importa l'universo di questa serie è un continuo innesto di strambe figure. Ambientata in un piccolo sobborgo di Tokyo, tra il liceo Tomobiki (autentico covo di nulla facenti in crisi ormonale) e la casa di Ataru (i cui genitori lo rinnegheranno più di una volta nel corso della storia) questa serie animata punta l'occhio sul mondo giovanile nipponico di fine anni '70 catturandone il lato più estroverso e aperto alla vita. Nel loro delirio multi colore le avventure di Lamù, Ataru e di tutta la loro compagnia, rispecchiano quelle di qualsiasi gruppo di giovani di qualsiasi cultura. L'amore come tema principale, la sessualità, lo scontro generazionale durante la crisi adolescenziale vengono affrontati con un piglio energico e vitale che lascia lo spettatore piacevolmente colpito. Ci si diverte guardando Lamù, si ride moltissimo a volte le avventure raccontate sono così incredibilmente originali che nel loro essere fuori dagli schemi ci si chiede dove sia il limite tra l'incontenibile fantasia dell'autrice e l'assurdo più provocante. Dalla prima stagione, più piccante e leggera, si passa nel corso degli episodi a storie più complesse, serie e talvolta commoventi, si affrontano altri temi, come quello del razzismo, l'amore tra Lamù e il "cretino" Ataru crescerà tra incomprensioni e ostacoli di ogni genere (vedere l'episodio 62, il cui finale è di una sottile bellezza da lasciare senza fiato).

Il personaggio di Lamù merita le ultime righe. Disegnata partendo dalla modella Agnes Lum (da cui il nome), per gran parte della serie sfoggia un bikini tigrato (il tigrato è la divisa ufficiale egli Oni) ma veste anche in modo civile. Vola, è capace di dare potentissime scariche elettriche e soprattutto è gelosissima e spesso elabora piani meschini per impedire ad Ataru di tradirla, ma alla fine la sua ingenuità e il suo spirito puro la faranno uscire sempre a testa alta.

In Italia è stata trasmessa solo da reti private, più volte censurata è disponibile integralmente in DVD. 

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