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Siamo a New York, città che pullula di iniziative culturali e innovazioni musicali, e se il progressive si è diffuso poco in america perché troppo "colto" forse New York è la città che lo ha accolto più felicemente.
I Run On si formarono appunto da musicisti provenienti da queste band intellettuali della mela, riuscendo a coniugare però questo filone europeo con quello più grezzo (senza alcun disprezzo, anzi) tipicamente USA. L'album in questione risale al 1996 ed è reso ancora più originale con il canto della brava e calda Sue Garner, le loro composizioni non hanno una forma ben precisa ma si evolvono dall'interno, cominciando spesso con pochi e spauriti accordi che crescono con vita propria riuscendo in questo modo a non stancare mai l'ascoltatore.
I brani toccano vari generi, passando dalle languide frasi di chitarra della melodia di "A to Z" all'imprevedibile e più selvaggia "Tried", con un bellissimo riff di chitarra; si passa anche per il noise con "Miscalculation" e la new wave di "Xmas Trip", altre volte sembra di tornare alla psichedelica degli anni '60 come ad esempio "Coffee", à la Jefferson Airplane; ma ogni canzone è filtrata da un gusto tipicamente decadente, quella decadenza urbana alla Velvet Underground. Nonostante tutti questi ammiccamenti l'opera rimane comunque molto originale perché riesce ad amalgamare il tutto armoniosamente e senza cadere negli stereotipi e negli eccessi, ripercorrendo decenni di musica rock e reinterpretandola per la generazione degli anni '90. Il disco finisce in gloria con la lunga "Surprise" nella quale sembra sempre che stia per accadere qualcosa, ma muore lentamente, ipnotico e poetico, riassumendo tutta la loro assurdità e le loro tecniche. Le canzoni sono rese ancora più eccentriche dall' inserimento di strumenti quali trombe, fisarmoniche e xilofoni qua e là rendendo i brani indipendenti l'uno dall'altro.
Colto, aggressivo, psichedelico, rumoroso e melodico, 'Start Packing' rimane uno degli album migliori dei novanta che sicuramente vale la pena di ascoltare e conservare gelosamente.
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