In un passeggero pomeriggio di Settembre, tra tutte le ansie per il futuro e tutti i problemi ad esse correlate, l'orologio gira e le ore non finiscono mai. Si tratta di una domenica, dunque. Una molto noiosa, si. Faccio il mio solito zapping su Youtube, alla ricerca di qualcosa da ascoltare. 'I Running Wild', dissi tra me e me, 'gran bel gruppo...vediamo se trovo qualcosa...'. Avevo gia ascoltato qualcosa in passato di questi personaggi, mi avevano attirato piu volte alla musica. 'Gates of Purgatory' e 'Branded and Exiled' per la precisione. Questi ci sanno fare, ma ci sanno fare davvero. Insomma, la proposta musicale non è delle piu originale, agli albori della loro carriera si trattava di un Speed/Heavy Metal dalle venature Power (un po diverso da come lo intendiamo oggi). Insomma, mi aveva attirato. Durante il mio zapping, mi imbatto in un live, dell' 85'. A Bochum. Beh, loro sono Tedeschi, che vuoi dirgli, se non in Germania, dove? Forse è un po anche quello il loro limite, l'essere rimasti un po troppo ancorati alla propria terra. E insomma, sotto la scia degli Accept in primis, ma in secondo luogo anche dei Judas Priest, il nostro Rock 'n' Rolf aveva messo su un bel gruppetto. Gruppetto che a dirla tutta, ha cambiato la sua formazione diverse volte, fino ad essere riconosciuta quasi come un progetto di Rolf, voce e chitarra, unico superstrite dalla fine dei 70. Ma torniamo a noi.

Borchie, giubbotti di pelle, catene, immagini sataniche, un pubblico inferocito. Ed è cosi che succede una delle cose piu belle durante le esperienze musicali. Si ritorna indietro in un epoca che non hai mai vissuto. Essì, perchè io quegli anni non li ho vissuti (purtroppo), nonostante desidero ogni tanto dei viaggi indietro nel tempo con la macchina di Doc di Ritorno al Futuro. Una grafica che oserei dire dimmerda, ma in fondo è anche quello che rende ancora piu prezioso il filmato, della durata di piu di un ora. Erano bei tempi quelli, i Running Wild non erano ancora quelli che sono entrati poi nell' immaginario collettivo, su delle navi alla ricerca di tesori nascosti. Erano molto piu semplici, scimmiottavano la figura dei Venom, anche se non riuscivano con successo nella cosa, attraverso dei testi che piu di una volta alludevano a Lucifero. Ma possiamo benissimo immaginare gia dal cambio di rotta piratesta quanto non si prendessero sul serio questi signori prima di comporre una canzone, pensare che il chitarrista (chiamato Preacher) ad un certo punto abbandonò il gruppo per dedicarsi a studi teologici (!). Rock 'n' Rolf, voce graffiante e acuti che ricordano Halford (con le giuste proporzioni), Preacher è un mago della sei corde, assoli al fulmicotone, riffs duri come il granito, uno dei piccoli eroi del grande dizionario dell' Heavy Metal ad essere rimasto come tanti nell' anonimato, basso e batteria impeccabili.

La tracklist è IMPRESSIONANTE. Non è facile da spiegare, succede spesso che assisto ad un live e mi chiedo 'Perchè i Saxon non hanno cantato Princess of Night?' oppure 'Perchè i Raven non hanno cantato Rock Until You Drop?', ma stavolta, ovviamente per quanto riguarda il pre-85, i nostri mettono a segno TUTTI e dico TUTTI i pezzi dei primi due album piu qualche inedito di maggiore impatto, non ne saltano uno. Una dozzina di canzoni, suonata l'una dopo l'altra in una maniera quasi perfetta, un audio che, a giudicare la data e la situazione, poteva anche tradire, e che invece non lo fa affatto. Si passa da 'Black Demon', la mia preferita del primo album, per poi ad altri grandi successi come 'Genghis Khan', ma ancora per 'Preacher', e poi 'Satan' (uscita come extra), ma anche 'Victim of State Power', l'indimenticabile 'Chains & Leather' un vero e proprio 'inno' dell' Heavy Metal di stampo Manowar, con un ritornello che non ti si leva dalla testa per una settimana. Chiude in bellezza la splendida 'Prisoner of our Time'.

Un' ora e passa di sano Heavy Metal, crudo e ottantiano, come piace al sottoscritto, senza cadere nell' impegno dell' ascolto ne nella noia. Una domenica pomeriggio vissuta all' insegna di catene e borchie. Devo dire, un' ottima scelta. Mi vado a sentì qualcosa di Battisti va...

We are prisoners of our time

But we are still alive

Fight for freedom, fight for the rights

WE ARE RUNNING WILD

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