Running Wild
Black Hand Inn
1994, Noise Records
Heavy

Su quel riff abrasivo ci ho lasciato una parte di me e da allora i Running Wild sono rimasti una delle  mie band preferite. Quella canzone, la prima dei "pirati del metal" che le mie orecchie hanno  incontrato ormai una decina di anni fa, era "Soulless" e ricordo ancora perfettamente che per un paio di settimane sono rimasto folgorato, colpito e affondato senza scampo da una musica meravigliosa capace di gasarmi come non mai.

Un pirata con rum in mano ed una chitarra elettrica nell'altra per un heavy metal di una compattezza unica e classico fino al midollo: puro distillato al 100%. Niente spazio per tastiere, chitarre acustiche ed orchestrazioni di sorta. Rolf Kasparek e la sua ciurma suonano dall'inizio degli anni '80 con due chitarre affilate, una sezione ritmica potente e la sua voce ipnotica, sporca e penetrante. Tra la seconda metà degli anni '80 e i '90 inoltrati i Running Wild, sebbene siano conosciuti da poche persone rispetto alla loro bravura, hanno dettato legge in Europa dando alla luce una serie impressionante di mattoni storici imprescindibili per chi ha un minimo di conoscenza. Pesanti macigni, diventati classici che rispondono al nome di "Death Or Glory", "Under Jolly Roger", "Port Royal", "Pile Of Skulls", "The Rivalry" o anche questo "Black Hand Inn". Prodotti dalle liriche piratesche e capaci di resistere indenni alle intemperie del tempo: esempi di musica semplice e senza nessun compromesso suonati ed interpretati con il giusto misto di passione, tecnica e sporcizia sonora. Le loro  canzoni spesso sono un tempo sostenuti che in sede live sono capaci di far muovere platee in delirio; marce in crescendo che culminano con inni da cantare, urlare senza pulizia canora di sorta, alzando semplicemente il volume dello stereo a dismisura.

Per buona parte del viaggio di "Black Hand Inn" ci sembra proprio di stare sul ponte di un galeone a  masticare salsedine ed a lottare con un impetuoso mare in burrasca. Dopo l'intro in parlato, che ci fa capire da dove derivi il titolo del cd, i nostri partono infatti d'assalto con un tris d'assi che vi lascerà di sale. La title track mette in mostra il talento di Jorg Michael (Stratovarius) per una hit schiacciasassi nella quale scorrono i secondi fino ad arrivare al coro inno ripetuto fino all'ossessione. "Mr Deadhead" è un continuo assalto al nostro apparato uditivo, con Rolf a dare il via con un riffing senza crepe in simbiosi con una voce sporca e bassa capace di catturarci fino al break da enciclopedia del metal più puro. Siamo già in stato di pura estasi se pensiamo alle due mazzate che abbiamo appena assaporato, ma quanto parte il riffing in crescendo di "Soulless" sentiamo il sangue ribollire nelle mostre vene. Probabilmente sentiremo la necessità di riassaporare un intro metallico devastante, che ci porta nel cuore di una cavalcata senza cedimenti a partire dalle strofe e per proseguire nel bridge e ritornello che è ben incastonato nella mia mente. Chapeau. Siamo solo alla canzone numero #4, mancano ancora 40 minuti abbondanti di sontuosa musica, ed i Running Wild di Black Hand Inn hanno impennato e sono spariti dall'orizzonte, mentre gli altri arrancano per restare sulla scia di un galeone imprendibile.     

Una delle formazioni più statiche e monotematiche di un genere che, già di per sé, è poco aperto all'innovazione. La naturale conseguenza è che questa gemma potente e genuina potrà piacere solo ed esclusivamente a chi apprezza tale musica. Per tutti gli altri sarebbe solo una futile perdita di tempo in quanto Rolf 'n Rock non ha mai cercato di aumentare il proprio numero di fans imbastardendosi. Mira solo a strappare consensi tra chi ha questo genere nelle vene e prova un lungo brivido quanto sente un bel riff. Oltre cento recensioni per gli Iron Maiden e nemmeno tutta la discografia per i Running Wild su Debaser. Mah, che delusione!!! Se non li conoscete, comprate a scatola chiusa.  

TRACKLIST

  1. The Curse
  2. Black Hand Inn
  3. Mr. Deadhead
  4. Soulless
  5. The Privateer
  6. Fight The Fire Of Hate
  7. The Phantom Of Black Hand Hill
  8. Freewind Rider
  9. Powder & Iron
  10. Dragonmen
  11. Genesis (The Making and The Fall of Man).
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