L'infrangersi prepotente delle onde sullo scafo;
Il rumoreggiare violento e tagliente del vento sulle vele spiegate;
Lo scricchiolare continuo e marziale del lento rollio di un galeone invecchiato al sole e appesantito dai troppi cannoni...
Un urlo squarcia l'ingannevole calma e il capitano grida l'ordine:
"Men and cannons... FIRE!!!"...
È proprio vero: i Running Wild sono stati senza alcun dubbio "I Capi".
Fondati nella preistoria del Metal (1976 con il nome di "Granite Heart"), furono tra i primi a seguire gli stilemi chiodo-borchiettari tipici del genere ai suoi albori, e tra i primissimi ad insidiare con prepotenza il trono del potere (power) Acceptiano nel metallo classico tedesco dei primi anni ottanta.
Comandati dall'ammiraglio (ex-saldatore: guardatevi la copertina di "Gates of Purgatory") Rolf Kasparek (in arte Rock'n'Rolf), la ciurma vive perennemente nel terrore di essere "buttata a mare" in base ai più disparati motivi. Non è un segreto infatti come il "buon capitano" modifichi di continuo la line-up senza giustificazioni, o costringa molti ad andarsene poiché rilegati soltanto a meri esecutori degli ordini impartiti, sembrando, a volte, più una one-man band che non un gruppo vero e proprio.
Dopo 2 buoni dischi di Heavy veloce (speed) e compatto, che però, a mio parere, non aggiungevano molto a quanto già fatto anni prima da vergini e preti; i Running Wild si guardano attorno, caricano armi, provviste e barili di rum, decidono di levare l'ancora e legare ben stretta la loro immagine all'albero maestro del galeone, proprio "sotto quel Jolly Roger" (mitica bandiera, emblema dei feroci arrembaggi pirateschi) che li renderà famosi (parolona!).
Inizia infatti con questo album l'avventura che porterà i "Corridori Selvaggi" a vincolare, con convinzione e "tamarraggine", la propria storia musicale alle più disparate (ma finemente selezionate) avventure e scorribande piratesche di bucanieri realmente esistiti o partoriti dalla fantasiosa, un po' buffa ma assolutamente razionale, mente dello "zio" Rolf.
Risulta incredibile come i Nostri, su questo album, riescano ad essere tanto semplici quanto coinvolgenti e vari... ma non stiamo parlando di varietà tecnica o strutturale, quanto di come "la marmaglia" riesca a sondare con precisione ogni strato e fondale del metallo classico del tempo, donando contemporaneamente una nuova convinta caratterizzazione tematica tanto semplice quanto sorprendentemente "fresca" e logicamente "Metal".
Certo, non basta raccontare una storiellina su isole deserte e tesori nascosti per convincere ed immedesimarsi coerentemente e con convinzione persuasiva... serve contestualizzare la musica, serve creare una colonna sonora che riesca a descrivere facilmente e inequivocabilmente il soggetto trattato, in modo che il testo si sposi perfettamente alla parte sonora e che quest'ultima richiami, con forza, solo e soltanto il tema trattato. In questo i Running Wild risulteranno, da questo lavoro in poi, veri maestri, riuscendo a perfezionare continuamente lo sposalizio tra testi trattati e musica proposta.
Ma adesso basta rompere le palle Ocram e descrivi il disco, porca puttana!
Allora, mettiamo subito in chiaro una cosa: non ci troviamo davanti a niente di particolarmente innovativo (neppure per il tempo).
Diciamo che la ricetta è semplice ma estremamente appetitosa, come il solito piatto della domenica:
Un Heavy Metal diretto, senza particolari virtuosismi né stravaganze strutturali, chitarre precise e taglienti da scuola inglese associate a sezioni ritmiche quadrate e incessantemente compatte (appartenenti a quel power tedesco che i nostri hanno contribuito a "delineare"), il tutto "condito" ottimamente dalla voce ruvida, sgraziata ed evocativa del buon vecchio Rolf.
I Running Wild non voglio stravolgere né inventare niente, preferiscono cercare di essere i primi della classe e per farlo trovano (cosa quasi mai tentata, al tempo, da altri) un motivo di base, un'immagine identificante che li contraddistinguerà: i Pirati.
La prima canzone dell'album, nonché title-track, rimarrà nella storia del gruppo (e del metal tedesco) e lo identificherà per il resto della propria carriera: "Under Jolly Roger" arriva con la sua cavalcata (o per meglio dire "solcata") furiosa ed epica. Nella più sconcertante semplicità tutto gira che è un piacere: la voce di zio Rolf mai così coinvolta e "rozza", la ritmica incalzante e le chitarre ruvide e graffianti creano un vero e proprio "inno metal" condito da rumori di onde, arrembaggi e bordate di artiglieria che confluiscono nel coro-ritornello spiccio e diretto come una cannonata nei denti, il tutto inondato da una cafoneria al limite del ridicolo... GRANDI!
Ma non è tutto qui... Come anticipato l'album oscilla di continuo come un vascello in piena tempesta.
Dall'emicranica power-rivolta in doppia cassa di "Beggar's Night" si veleggia verso i teneramente goffi, ma incazzatissimi, tentativi di riflessione sociale di "Raise Your Fist"; passando dai quasi doommeggianti risvegli apocalittici di "Land of Ice"; per incagliarsi nell'arrabbiatissimo e camaleontico (e per la prima volta tematicamente serioso) assalto (Thrash)-Power di "Merciless Game"; e finire come dei paranoici malati mentali a scavare, con la propria fida chitarrona elettrica, in un isoletta deserta alla ricerca di uno stupido tesoro mai esistito ("Diamonds of the Black Chest").
Un album da riscoprire e che inizia la burrascosa strada che porterà i "Corridori Selvaggi" a perfezionare la loro tamarra convinzione musicale e la loro scelta tematica fino al capolavoro "Death or Glory" di due anni dopo, e che mantiene un posto particolare e privilegiato nel "Metal Heart" del sottoscritto.
Un lavoro che consiglio per avvicinarsi al metal tedesco anni 80; è l'unico dello zio Rolf che ancora ascolto dopo tanti anni... forse perché è stato il mio primo album di crucco-metal... forse perché sono una persona nostalgica (e malata di mente)... O forse perché, in fondo in fondo, mi sento ancora legato a quel ragazzino brufoloso e pippaiolo che si esaltava così tanto al minimo rombo di una chitarra elettrica...
Insomma... "READY FOR BOARDING"!!!
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