Questo film è probabilmente ascrivibile al genere fantascientifico o è comunque diciamo proiettato in futuro puramente ipotetico anche se i suoi contenuti sono in qualche maniera realistici - o meglio: verosimili - e potrebbero effettivamente almeno in parte concretizzarsi nel prossimo futuro.

'King Charles III' è un adattamento televisivo di un'opera di Mike Bartlett concepito dallo stesso autore e diretto dal regista Rupert Goold. Il film è andato in onda la prima volta sul canale BBC Two il 10 maggio 2017, peraltro un mese dopo il decesso dell'attore protagonista del film Tim Pigott-Smith (deceduto il 7 aprile scorso) che qui è alla sua ultima interpretrazione. Come si intuisce dal titolo, il film racconta un futuro ipotetico in cui all'indomani della morte della regina Elisabetta II, deceduta dopo la durata record di oltre sessantacinque anni di regno, è chiamato a succederla sul trono del Regno il figlio Carlo che va da sé che vanti di conseguenza il primato di essere il più duraturo e longevo erede al trono della storia delle isole britanniche.

Chiamato a succedere alla madre con il titolo di Carlo III e in attesa dei tempi di rito previsti per l'incoronazione ufficiale, il nuovo re, nonostante il suo carattere storicamente indeciso e il peso di tanti anni di attesa sulle spalle prima che che si compiesse il suo destino, si adopera da subito per cercare in ogni caso di lasciare la sua impronta nella storia del Regno e di adempiere al suo ruolo nelle migliore maniera possibile, non facendo in questo senso mancare ai cittadini, suoi sudditi, la presenza di una figura forte e unificatrice sul trono e come del resto era stato per sua madre. Di conseguenza organizza sin dal primo momento dei meeting con il primo ministro Tristan Evans e con la leader dell'opposizione Mrs Stevens per essere adeguatamente informato su ogni fatto e dare il suo contributo concreto alla vita politica e sociale del regno e svolgendo un ruolo che vada al di là della semplice rappresentanza formale.

I suoi propositi si scontreranno immediatamente con la realtà dei fatti quando gli verrà presentata una legge già approvata dalle camere e che limita in maniera restrittiva e antidemocratica la libertà di stampa. Il suo rifiuto, davanti alle resistenze del primo ministro di fare ridiscutere la legge, sarà il principio di una crisi istituzionale senza precedenti nella storia moderna del Regno e che alla fine si tradurrà in un intervento diretto in parlamento dello stesso Carlo che, davanti alla scelta di questo di procedere alla approvazione della legge senza il suo avallo, impone, come è suo regale diritto, lo scioglimento delle camere.

Le vicende, come è inevitabile, invece che unificare il regno, creano una profonda spaccatura e lo scoppio di diffuse sommosse e invece che migliorare l'immagine pubblica di Carlo e della famiglia reale, sebbene egli sia intervenuto in effetti contro una legge restrittiva e antidemocratica, finiscono con l'oscurarla completamente. Carlo viene praticamente a questo punto abbandonato da tutti i suoi familiari, eccetto che dalla moglie Camilla, e resta solo nella sua battaglia e perseguitato dai fantasmi del suo passato, la madre e in particolare Lady Diana Spencer, la sua ex moglie e una delle icone del secolo scorso deceduta in circostanze mai del tutto chiarite. In una specie di visione, che si riproporrà poi in maniera identica al figlio primogenito William (discendente diretto al trono dopo il padre Carlo), Diana gli annuncia che lui sarà un grande re e il più grande re della storia del Regno.

La spaccatura in seno alla famiglia reale finisce per allargarsi ancora di più quando il principe Harry, il secondogenito di Carlo, entrato in crisi alla morte della nonna e per tutte le vicende riguardanti la successione, si rende conto di essere stanco di quella vita nella quale lui sarà sempre e comunque chiamato a svolgere un compito ingrato come quello che è stato destinato al padre per praticamente tutta la durata della sua esistenza e si innamora di una ragazza di nome Jessica, una attivista della working class. Questi sviluppi lo porteranno a chiedere al padre di potere in maniera almeno ufficiosa abbandonare ogni suo dovere in seno alla famiglia reale e poter vivere una vita libera da ogni obbligo che ne consegue. Carlo sembra orientato a dare il suo benestare al figlio (nel film egli ci appare molto legato ai suoi due figli e interessato a cercare di tenere la famiglia unita) ma la crisi si aggrava e alla fine William, in verità convinto dalle insistenze di Kate, costringe praticamente il padre ad abdicare e conseguentemente impone che saranno lui e sua moglie a essere incoronati come re e regina di Inghilterra. Carlo, drammaticamente solo e abbandonato da tutti, si rende tristemente conto di essere stato lasciato in disparte dalla sua stessa famiglia e che non potrà fare nulla per sanare quella spaccatura che lo ha relegato a un ruolo marginale non solo dai suoi famigliari ma dalla storia con la esse maiuscola.

William e Kate saranno re e regina di Inghilterra, mentre Harry, sotto pressioni del fratello, alla fine lascia Jessica e ritorna a svolgere il ruolo del 'principe' che precedentemente era stato di suo padre. La famiglia reale mantiene quindi il suo status quo e recupera il consenso del popolo e ristabilisce l'ordine nel paese continuando a svolgere quella funzione di mera rappresentanza cui era stata chiamata da parte dei rappresentanti delle forze politiche: un vero e proprio ruolo iconografico in cui il paese sarebbe chiamato a rivedersi e in cui dovrebbe vedere quel principio di unità che poi dovrebbe essere il collante dell'intero regno. Ma, questo il film non lo dice, le vicende di Carlo e della famiglia reale sono tutto sommato una specie di metafora dell'Inghilterra e del Regno dei giorni nostri. Gli abitanti sono passivamente in qualche modo abituati alla presenza di una figura così forte e autoritaria come quelal della regina, che come ho richiamato all'inizio, siede sul trono da sessantacinque anni e praticamente da un tempo storico completamente differente da quello attuale. Potranno realisticamente i suoi successori avere in qualche modo la sua stessa forza e il suo stesso carisma? Essere ugualmente influenti sui fatti della politica come lo è stata lei. Molto probabilmente i tempi sono definitivamente cambiati e chiunque le succederà avrà un ruolo sensibilmente meno influente per quello che riguarda il peso specifico sui fatti del paese. Resta l'immagine di facciata, ma quanto questa conti davvero sarà tutto da vedere. CHe poi una coppia giovane come quella composta da William e Kate sia più benvoluta della triste immagine del principe Carlo questo è indubbio ma anche perché del resto sono loro più interessati a mantenere lo status quo e la corona. Carlo da questo punto di vista è invece un uomo solo, il simbolo di una frattura all'interno della famiglia reale e di un sistema carico di ipocrisie, ed è un uomo che non ha nulla da perdere nel cercare di dimostrare finalmente di valere qualcosa a se stesso e agli altri. Forse è troppo instabile, forse è troppo pericoloso. God save the King.

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