Da fan ormai più che trentennale del trio canadese faccio fatica a capire tutto questo consenso per "Clockwork Angels". Si dice che , sebbene sulla soglia dei 60 anni ancora suonino come se il tempo non fosse passato...vero...sull'energia che ancora li assiste non ci sono dubbi, sono un vero miracolo della natura. Molti più dubbi arrivano invece nel momento in cui si valuta la validità artistica della loro attuale proposta..qui, a mio (minoritario) avviso, ci sono le note dolenti. Per chiarire: quand'è che i Rush sono diventati un gruppo di rilevanza mondiale? Quando hanno abbandonato l'hard rock tradizionale per abbracciare una loro personalizzata e peculiare visione dell'hard rock, imparentandolo con elementi di progressive e aggiungendo quel tocco di creatività genialoide che li ha resi UNICI e soprattutto RICONOSCIBILI FRA MILLE ALTRI. Ecco dunque che da "A farewell to Kings", passando per "Moving Pictures", fino a "Power Windows" questo gruppo ha sbalordito l'universo musicale con una ricetta senza repliche , guadagnandosi una reputazione d'acciaio fra gli stessi colleghi musicisti oltre che fra i fans. Dal 1993 i Rush hanno adottato uno stile sempre più spersonalizzato e conformista..guadagnando sicuramente fans più giovani fra i seguaci del grunge/metal, ma tradendo tutti coloro che li consideravano una band senza paragoni. Lifeson è stato colto da un raptus che lo ha portato a metallizzare e superamplificare i riffs, sono state abbandonate le tastiere (sacrilegio!!!!!) ed ecco che sempre più sono scivolati in un pur dorato anonimato musicale. 

E questo "Clockwork Angels"? Prosegue più o meno nella falsariga del "nuovo" corso dei Rush....prevalenza della chitarra ultra-metallica su tutto il resto , seppur ogni tanto richiamante momenti della passata gloria , a sprazzi in "Bu2B", "The Anarchist" , "The Wreckers" , e soprattutto in "Clockwork Angels", che è di gran lunga il pezzo forte del lavoro, e chi ha fatto in questo caso confronti con ""2112" non è andato molto lontano. C'è melodia..si..in effetti "Halo Effect" e la conclusiva "The Garden" (in cui finalmente ritroviamo il pianoforte dai tempi di "Available Light") hanno forti componenti melodiche , e specie la seconda sono di fattura più che buona...ma chi si esalta per questi pezzi non so cosa farebbe ascoltando (o riascoltando) melodie stellari del passato come "Tears", "Different Strings" , o "Losing It". 

"Clockwork Angels" in sostanza brilla molto per la freschezza esecutiva che i tre miei ex-idoli continuano sorprendentemente ad avere , ma le glorie per questo gruppo appartengono ad un illustre passato. Da "Counterparts" i Rush hanno deciso di mettere definitivamente i piedi per terra , dopo aver volato sopra tutti per anni, inarrivabili ed inimitabili.

Recensione da nostalgico? Si. ma da nostalgico consapevole.  

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