Uno dei modi migliori e collaudati per passare una serata cazzona tra amici è, si sa, affittare un film sanguinolento e ignorante, uno di quelli che trasudano trash già dal titolo.

"Pasto Umano" è uno di quei film. La trama è un doppione di "Hostel": cinque idioti, arrapati come caimani, vanno in vacanza in Cina e finiscono in uno squallido porno-hotel con annesso cinema a luci rosse dove, manco a dirlo, il destino dei ragazzi è di essere torturati, filmati, cucinati e dati in pasto al boss yakuza perverso & supercattivo di turno. Solo due di loro riescono a fuggire, aiutati da un cinese esperto di arti marziali (della serie "luoghi comuni? No, grazie"). I cinque sono tre ragazze (Linda, Sarah e Emily) e due maschietti (Mike e Darren). Linda e Sarah sono due cocainomani, una mora e una bionda, che a un certo punto del film dichiarano di essere vogliose di "piselli e polli ripieni di piselli" o qualcosa del genere (giuro); Mike, il vero campione del film, è un Big Jim palestrato col QI di uno scaldabagno, che si esprime usando le parole "cazzo" e fottuto/a" al posto delle virgole, si profonde in frasi a effetto da vero macho del tipo "se piove merda dovremo cominciare a nuotare" e sembra doppiato da uno di quei pupazzi che parlano quando tiri il filo. Peccato, davvero, che sia il primo a fare una brutta fine. Completano la combriccola il miglior amico di Mike, di nome Darren, e l'orientale Emily. Sono un pelo meno idioti degli amici, infatti sono loro due a farla franca alla fine. Inutile dire che gli attori sono perfetti sconosciuti e incapaci totali.

I cattivi sono personaggi che vorrebbero essere inquietanti ma, ovviamente, fanno ridere: il guardiano dell'albergo è un ibrido fra Albus Silente e un Furby; il  "Macellaio", che si occupa delle torture coadiuvato da un' imitatore di Bruce Lee, è un Galeazzi glabro in completo sadomaso; suo padre, ovvero il "regista" delle torture, è un vecchio viscido vestito da turista tedesco; il boss yakuza è un simpatico giapponesino che gode come un riccio mentre assiste in diretta alla morte dei ragazzi degustando il "rollè d'uccello" (proprio così) del povero Mike.

Per il resto, l'opera abbonda di tutti gli ingredienti necessari per un buon film: ritmo lento e pantanoso; riprese da cameramen ubriaco; doppiaggio infimo; dialoghi da scuola elementare; scene prive di senso (tipo quella in cui Linda, o Sarah, non ricordo, entra in un cesso pieno di foto porno con le lampadine che non funzionano, viene attaccata dai bacarozzi, si ritrova alle spalle Darren spuntato da chissà dove e, dopo avergli detto "non sei un completo coglione, cioè, solo un pochino" inizia a copulare con lui); torture grottesche; frequenti incursioni nel pornazzo; ridicole citazioni tarantinesche e chi più ne ha più ne metta.

Volete passare un'oretta e mezza di trash, ma siete stanchi di Alvaro Vitali e conoscete a memoria tutti i vari "Violent Shit" e compagnia bella? Bene, "Pasto Umano" è quello che fa per voi. Un vero pezzo di merda calda e fumante. Quasi come la recensione.

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