La saga dei Sabaton continua col terzo album Attero dominatus, una conferma dopo il travolgente Primo Victoria, di cui si presenta come una più che degna continuazione. Essenzialmente non ci sono novità rispetto all'album precedente, non che ve ne sia bisogno per succederlo di solo un anno, le tematiche rimangono incentrate sulla guerra, su temi generali e non su eventi particolari e nello stile si alternano brani veloci ed energici ad altri più lenti e ricchi di potenza e drammaticità.

Si comincia dunque con la main song omonima dell'album, Attero dominatus, velocissima, epica, ricca della drammaticità che sta per ricadere sul popolo tedesco dopo la battaglia di Berlino contro l'Armata rossa. Stupenda. Si prosegue non nel migliore dei modi con Nuclear attack, un brano che personalmente non mi fa impazzire, niente di che, ma subito dopo c'è Rise of Evil, e qui si fa un passo da gigante: la tematica dell'ascesa di Hitler è gestita benissimo, il sound è contemporaneamente cupo ed epico, perfetta interpretazione dell'ascesa di un impero e di una macchina da guerra micidiale dietro la quale si cela l'oscurità dell'ideologia nazista. Si passa ora a In the name of God, una canzone dal tema delicato ma ben gestito; come stile ci siamo, a me personalmente è piaciuta nel tempo, soprattutto per via dell'intro stentato che distoglie l'attenzione dalla parte centrale della canzone. Procediamo con We burn, forse rimasto un po' indietro rispetto alle altre canzoni, tendente ai toni di fist for fight ma comunque apprezzabile, ed Angels calling, sui qui toni fatali siamo in grado di immaginare le condizioni dei soldati nella Prima guerra mondiale. Finiamo dunque con Back in control, Light in the black e Metal crue: i primi due sono opposti, il primo è carico di energia e rapidità, energico e vitale, ricco della potenza della guerra, il secondo è più cadenzato e ritmico, fondato sul tema della speranza di un risorgimento alla fine della guerra; Metal crue è il secondo brano dedicato a tutto il genere Metal, formato da celebri frasi dei testi più famosi di gruppi storici e famosissimi come Queen, Iron Maiden e Kiss.

Della versione bonus cito solo Metal midley, un misto di Metal machine e Metal crue, e Nightchild, una reinterpretazione del brano Purple heart.

In conclusione mi ripeto: un'ottimo album, soprattutto una conferma, anche se non rivoluzionario importante come Primo Victoria.

come voto do 4 ma in realtà è solo per segnalare quel mezzo punto in meno che ha rispetto a Primo Victoria per la sua magiore importanza.

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