Primo Victoria: come già scritto sulla descrizione dei Sabaton è questo l'album della rivelazione per i Sabaton, quello da cui derivano lo sviluppo dei contenuti e lo stile che li caratterizza.
Partiamo dalla main song, Primo Victoria: racchiude in sè tutto ciò che porta l'album in se stesso, lo sviluppo del contenuto incentrato su un singolo evento della guerra, in questo caso i D-day, e lo stile, la potenza della voce di Joakim e le linee pesanti di chitarra, la limpidezza dei suoni dei batteria e tastiera. Lo stesso Par Sundstrom ha dichiarato che questo è il pezzo più importante in assoluto di tutta la discografia dei Sabaton.
Il proseguimento dell'album è magnifico: si alternano brani velocissimi e carichi di energia che esaltano chiunque le senta e facendoci apparire le immagini della guerra davanti agli occhi con i toni azzeccatissimi di Reign of terror e Panzer Battalion per tornare all'epicità cadenzata di Wolfpack. Si ricomincia subito con il doppio pedale e la chitarra a mille di Counterstrike, Stalingrad, forse la canzone rimasta più indietro ma comunque buona, e, soprattutto, Into the fire, rimasta nel credo dei Sabaton di qualunque fan. Diamo poi spazio ai sentimenti forti e profondi con una dedica ai reduci di guerra in Purple Heart. Giungiamo infine a Metal Machine, la prima delle canzoni dedicate al Metal in sè, composta di titoli di brani dei più famosi gruppi heavy metal di sempre.
In sostanza un album ottimo, soddisfacente per ogni orecchio affascinato dal power, un vero trampolino di lancio per un gruppo che si presenta al mondo della musica in maniera aggressiva e preponederante, ambiziosa ed energica, ricca di idee e vitlità.
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