Oggi parliamo di un disco nato agli inizi degli anni 80, stampato nel 2009 e scoperto da me, purtroppo/per fortuna nel 2020. I Sabotage sono una band fiorentina di metal conosciuta ed apprezzata anche all’estero, con buoni album in lingua inglese prodotti tra la fine degli 80 e la fine dei 90, capitanati da Morby, riconosciuto come uno dei migliori vocalist del genere. La loro storia però inizia nei primi anni 80, dopo un po' di gavetta e cambi di componenti, trovano un cantante: “Giancarlo Fontani” e la band decide di registrare un demo di quattro canzoni in lingua italiana: “Rumore nel Vento”, siamo nel 1984 scelta audace e forse un po' azzardata per l’epoca, infatti sembra che tutto si fermi lì. Decideranno di cambiare frontman e di cantare in inglese, arriveranno un buon successo, rispetto e considerazione da tutti gli amanti del genere. Facciamo un salto temporale in avanti di oltre vent’anni, la sempre attenta label “Jolly Rogers” mette mani alle vecchie registrazioni della band con Fontani alla voce e quei 4 brani diventano 10 e vedono la luce in CD. La formazione oltre al sopracitato vede: Dario Caroli (batteria) Enrico Caroli (basso) Andrea Fois e Leonardo Milani (chitarre). Ho sempre amato le band che hanno il coraggio di usare la nostra lingua nel hard & heavy e poi se ci troviamo davanti un disco come questo non possiamo far altro che applaudire. Tutti i dieci brani sono bellissimi che devono alla grande tradizione inglese dei Saxon, Maiden e tutta la NWOBHM. La tecnica dei musicisti è di grandissimo livello (non dimentichiamoci che erano gli anni 80 e in Italia si faceva tutta un’altra musica). I testi sono quelli dei temi classici legati al rock: ribellione, donne, motori ma anche social ecologici come nel caso della fantastica “Indios” o “War Machine” cambi di tempo e assoli di chitarra spettacolari. La canzone che dal titolo all’album potrebbe essere un inno per i bikers! “Ombre” con i suoi 7 minuti è veramente eroica, le chitarre che duellano sono da brividi! “Bella di notte “è un po' più pop ma fa la sua figura! “Eroi del Tempo” parte come una ballad per poi trasformarsi in una cavalcata degna dei migliori Judas. Chiudono il lavoro “Signore della Morte” e “Killer della Notte” e sentite come canta Fontani! Purtroppo non ha avuto un seguito. Un capolavoro del metallo italiano! mi dispiace di averlo scoperto in ritardo ma nello stesso tempo contento di averlo scoperto!

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