L'orgoglio è quello che ti fotte realmente il culo. Ovvietà, sicuramente, ma io sta cosa l'ho scoperta da poco.

"eccolo, arriva adesso il demente a fare certe scoperte. Va che vivi proprio sulla luna eh!"

Vero, vivevo decisamente sulla luna: no, in realtà ho sempre ragionato su quanto fosse sottile la linea tra un semplice "ti chiedo scusa" e un "porca troia piuttosto perdo la dignità, ma tu perdonami, ti prego". Per una volta ho deciso scegliere un'altra alternativa e affidarmi all'orgoglio; stavolta ho detto "NO", ma le conseguenze me le becco solo io.

"Si, sono solo cazzi tuoi ormai. Ma questo è il prezzo che si paga per diventare tipi con le palle: l'esilio. Hai avuto il coraggio di ribellarti ad una situazione insostenibile e hai detto addio; hai preso una decisione importante e ora non pensare di poter tornare indietro. Viaggia!"

Si ma cazzo, ho raggiunto la terra del fuoco, per poi finire tra i ghiacci dell'Alaska, eppure lei mi sta sempre attaccata. Dio mio, dovrei essere un culturista per poter sopportare il peso dei ricordi: invece sono un rifiuto umano che peggio non si può, Dai, anche adesso, che sto camminando nel bel mezzo del cuore dell'inverno, lei è sempre li, quasi mi stesse aspettando. E non si può, dai cazzo. Tagliatemi un testicolo, fatemi bere un fiume di vodka lungo quanto l'Orinoco, fatemi battere un orso a mani nude, fatemi passare una notte di sesso selvaggio e imbizzarrito con Moira Orfei, ma levatemi la merda che ho in testa. Toh, lobotomizzatemi, così che esca tutto. Eddaiii.....

E mentre mi distraggo, noto lo splendido paesaggio che mi circonda: una notte gelida, un cielo limpido e una bottiglia di rum. Bevo un pco, poi inizio a camminare. Un silenzio surreale che riesce addirittura a sovrastrare i miei pensieri. Poi all'improvviso, parte la musica....

Sadistik è forse uno dei rapper più bravi mai esistiti: flow da paura, metriche allucinanti e incastri come se non ci fosse un domani. Aggiungete la non trascurabile bravura nel riuscire a interpretare alla perfezione i suoi stessi testi (che salvo qualche barra dal tono strettamente adolescenziale, sono bellissimi) e il gioco è fatto.

Il compatto muro sonoro invece passa dall'ambient al rock con una facilità quasi allarmante:  vaghi richiami di un certo trip hop Bristoliano e omaggi all'old school. Il tutto suona comunque tremendamente perfetto. Rap fatto come dio comanda, niente di più, niente di meno. E se la bellezza trascendentale di un pezzo intenso come Snow White (brillante Indie rock la cui coda sfocia nell'ambient più estraniante e alienante) non vi convince, allora lasciatevi trasportare in un'altra dimensione con la catartica Palmreader (dove il trip-hop diventa l'ingrediente principale). Fans della depressione? Song for the End of the World è un inno che non potete permettervi di non cantare allora.

Potrei citarvi mille altri esempi, ma la verità è che per entrare nel cuore del disco è necessario fare affidamento alla malinconia: compagna particolare, molto sofisticata, si presenta nei momenti più opportuni e inizia ad assillarti. Diventa difficile staccarsi da essa. Io stanotte ci faccio pure l'amore,qui, sulla neve. Diamo fuoco a questa notte.

Un disco che è una vera e propria esperienza: necessario.

Prima mi dicevi che il prezzo per diventare un tipo con le palle è  l'esilio. Però mi è appena venuto in mente che la fuga di per sè, implica una codardia recondita nell'animo umano. E se invece questo mio viaggio, se questo mio vagare senza meta, se questo mio intrattenere relazioni superflue non fosse altro che una grossissima puttanata? Se decidessi di smettere di fare l'amore con la malinconia e decidessi di tornare a casa, sarebbe un male? Se per una volta fosse il cibo a mangiare l'uomo, il fucile a sparare con l'uomo, la pace a portare guerra, il temporale a portare il bel tempo, i bambini a portare i regali a Babbo Natale e l'acqua a farci ubriacare?

Porca troia, il rum fa effetto di brutto qua. Il cammino è lungo e indietro non si torna. Neanche questa volta.

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