Alcuni li vedevano come la "nuova speranza" del power, quello prettamente sinfonico tipico della Scandinavia. Chiamati ad essere eredi di band quali Stratovarius e Sonata arctica, ormai impantanate nella mediocrità assoluta, gli svedesi Saint deamon avevano piacevolmente sorpreso con il debutto del 2008 "In shadows lost from the brave", considerato un nuovo punto di approdo per questo genere musicale, anch'esso ormai insabbiato a causa di innumerevoli proposte di rilevanza nulle e allo stesso tempo della pochezza dei "grandi" gruppi.
I quattro svedesi ripropongono la formula vincente del loro debutto, presentando delle composizioni dirette, con la chitarra di Andreas Johansson e la voce di Jan Thore Grefstad in primo piano e i restanti strumenti in secondo. Anche le tastiere svolgono un ruolo fondamentale perchè grazie ad un sapiente equilibrio non risultano mai invadenti. La musica della band si presenta quindi come in parte reciclata ed in parte personale grazie alla capacità di dar vita a canzoni di facile assimilazione ed allo stesso tempo marcate da un piglio aggressivo e melodico. C'è da dire però che la ventata di freschezza portata in auge dal primo album, quì si va ad accantonare a causa di un songwriting che non entusiasma. Alcune song sono davvero ben realizzate e suonate, altre iniziano già a saper di vecchio, come qualcosa che si è ascoltato e riascoltato. Per questo motivo Pandeamonium perde a mio modo di vedere il confronto con In shadows lost from the brave.
Le premesse per un grande lavoro ci sono tutte a partire da "Deception" e "The only one sane", due splendidi esempi di power metal genuino: orecchiabili, veloci e condite da due ottimi chorus. La titletrack non lascia il segno al contrario di "Eyes of the devil", che parte con un riff assassino e continua sulla falsariga delle prime due tracce. Da quì in poi il livello generale inizia a scendere: le canzoni diventano un po' troppo simili a loro stesse e in parte viene persa la genuinità delle prime. Sia chiaro le restanti tracce sono comunque accettabili e confermano quanto di buono riesca a fare la band, ma non c'è nulla che possa far gridare al miracolo. Buon power metal e nulla più.
Pandeamonium è quindi un lavoro che si lascia ascoltare ma che dopo un paio di ascolti diventa abbastanza anonimo. Scorre via veloce, semplice ma poco evocativo rispetto al debut. Un mezzo passo falso per i Saint Deamon che visti fin da subito come la band che potesse risollevare il genere si sono forse adagiati un po' troppo su se stessi. Rimandati.
1. "Deception" (3:53)
2. "The Only One Sane" (3:06)
3. "Pandeamonium" (4:02)
4. "Eyes Of The Devil" (3:12)
5. "A Day To Come" (4:33)
6. "Way Home" (2:52)
7. "Fallen Angel" (4:03)
8. "The Deamon Within" (3:47)
9. "Oceans Of Glory" (4:32)
10. "Fear In A Fragile Mind" (4:57)
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