E' meraviglioso che si possano recensire i quadri...
Ho scelto un'opera di Salavador Dalì. Egli fu un artista che aderì al Surrealismo e che addirittura inventò una sua particolare tecnica di automatismo, definita da lui stesso "metodo paranoico-critico". Dalì definisce la paranoia come "una malattia mentale cronica, la cui sintomatologia consiste nelle delusioni sistematiche. Le delusioni possono prendere forma di mania di persecuzione o di grandezza o ambizione".
Dalì, razzionalizza il suo delirio : la paranoia esce fuori dal suo torbido inconscio e prende forma nelle sue opere.
Nei quadri di Dalì sono frenquenti diversi temi, in particolare quello che prenderò in analisi sarà il tema del corpo umano a cassetti.
Nella "Giraffa Infuocata" la simbologia psicoanalitica è evidente. Dalì, in seguito agli studi di Freud afferma che il corpo umano è pieno di cassetti segreti, spesso pieni delle nostre paranoie e dei nostri tabù. L'artista, come un ladro, ha il compito di aprirli e scoprire cosa contengono alla ricerca della vera essenza dell'uomo.
Il dipinto rappresenta una figura femminile in primo piano; essa ha al posto della testa una massa informe, forse un teschio o un grumo di sangue; mani scheletriche anch'esse insanguinate. Il corpo appare sostenuto da delle stampelle e i cassetti si aprono lungo la gamba sinistra della donna, e sotto il suo seno. A destra è rappresentata un'altra figura di donna, anch'essa puntellata dalle stampelle che la sorreggono e dalla testa le spunta un arbusto... Ed ecco che in lontananza la giraffa infuocata, che fa contrasto con lo sfondo, appare come un'allegoria di violenza e di morte. L'immagine della giraffa infuocata probabilmente richiama il periodo della guerra civile spagnola, poichè la tela fu dipinta pochi mesi prima dell'Anschluss; essa è quindi simbolo di un oscuro presagio e di angoscia.
L'arte di Dalì pur mantenendo le forme riconoscibili, le stravolge. Le sue opere che hanno come soggetti elementi onirici, tabù sessuali, desideri di potenza che emergono dalla coscienza... Si materializzano sulla tela, generando così forme ambigue, raccapriccianti, inquietanti... Forse perchè è la rappresentazione stessa del nostro inconscio davanti i nostri occhi increduli.
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