Ho letto da qualche parte che l'ultima cosa che fece Nick Drake prima di aprire la porta di uscita da questa terra desolata sia stata salutare la sua chitarra.

La imbracciò e le dedicò una canzone, un blues della tradizione americana. I suoi dormivano e nessuno fece caso a quel gesto, a quelle note, nessuno le ascoltò.

Tanti anni sono passati da allora.

Nel mio piccolo, è un pò che non ascolto quel tipo di musica. Sarà perchè non ho più il morale abbastanza basso per farlo.

O forse perchè tempo fà ho deciso mi avevano davvero annoiato le sue versioni moderne dalla moderna malinconia plastificata.

Ma ora è successa una cosa nuova

Nick Drake si è alzato dal suo letto nel bosco, questa sera, da qualche parte. Ha fatto un enorme sbadiglio.

Il mantello colorato della gioventù, che sempre vola nell'aria in cerca di qualcuno da amare per sempre, e che ne possa sopportare il peso senza rimanerne schiacciato, si è posato sulle sue spalle, per non fargli prendere freddo, dopo tanti anni.

Si è incamminato lunga la stada di casa.

Nessuno più lo aspettava.

Ha salito le scale che portano alla sua stanza ed è entrato. Ha raccolto il Mito di Sisifo dal comodino e lo ha chiuso, messo da parte le pillole.

Il mantello lo ha abbracciato forte, felice.

Poi, all'improvviso, è volato via dalla finestra, verso un nuovo giorno.

Nick ha imbracciato di nuovo la chitarra, ha ricominciato a suonare.

Tutto questo quando le note di "O Death" hanno iniziato a galleggiare nell'aria della mia casa...


"O Death

Please consider my age

Please don't take me

At this stage"

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