Signore e signori ecco a voi il ritorno solista di quello che è, a mio avviso, il più grande rocker della storia: Sammy Hagar (anche noto come "Red Rocker")...
Sono ormai passati ben 11 anni dalla sua ultima pubblicazione ufficiale in ambito solista, pur rimanendo attivo in ambito musicale con altri progetti come i The Waboritas e, recentemente, i Chickenfoot, e, nonostante la sua età e la sua vasta produzione musicale, Sammy non ha perso la vena compositiva, il buon gusto e il puro spirito rock!
Devo ammettere che all'inizio questo album lo ritenevo abbastanza deludente, per via della scarna copertina e delle sonorità elettroniche della title-track, ma dopo un accurata analisi, l'ho saputo apprezzare.
Ok, arriviamo al dunque, facendo uno scrupoloso "track by track" dell'album, che seppur presentando alcuni cali (soprattutto nella parte iniziale), risulta essere piuttosto omogeneo e piacevole per tutta la sua durata.
Si parte con "Cosmic Universal Fashion", ovvero la "title track" dell'album, che probabilmente farà storcere il naso ai fan di vecchia data, abituati alle classiche sonorità hard rock. Il fatto che sia una canzone con un sound insolito per Sammy, non le impedisce però di essere una buona traccia, molto godibile e, in un certo senso, affascinante, soprattutto per via dei suoi particolari assoli "smorzati".
Si procede con il duo "Psycho Vertigo" - "Peephole", che, per quanto mi riguarda, rappresenta il punto più basso dell'album, nonostante siano comunque delle tracce ben fatte ed eseguite (piccola nota di merito per le prestazioni vocali di Sammy nel finale di "Peephole", veramente impressionanti per un "vecchietto" di 62 anni!).
Queste prime tracce illudono di far comprendere il proseguimento dell'album, che, invece, prende tutt'altra piega a partire dalla quarta traccia, "LOUD", che può essere considerata la migliore dell'album, grazie al suo suond potente, aggressivo e al suo ritornello infallibile, che non dimenticherete facilmente.
Stesso discorso vale per "Fight For Your Right To Party", cover del celebre brano dei Bestie Boys, che mantiene costante la tensione, per poi lasciar spazio ai brani, decisamente più rilassanti e molto ispirati, "When The Sun Don't Shine", dalle sonorità rock-funk, e "Switch On The Light", con la collaborazione del carismatico bluesman Billy Gibbons degli ZZ Top, che da un tocco di classe alle parti chitarristiche.
L'aria ritorna aggressiva con "24365" e "I'm On A Roll", che iniziano entrambe con un introduzione vocale da parte dello stesso Sammy e rappresentano la parte migliore dell'album, grazie alle loro sonorità rock e molto melodiche e alle complicate parti di chitarra, ricche di "pinch harmonics".
L'album volge al termine con un rivisitazione acustica del brano "Dreams" dei Van Halen (con anche un accenno alla canzone Cabo Wabo degli stessi Van Halen), che inizia con una favolosa e quasi commovente introduzione parlata, dove Hagar incita tutti a credere in se stessi e a seguire i propri sogni.
Veramente eccezionale, quindi, quest'ennesima fatica del "Red Rocker", che continua a non deludere i suoi fan; si spera solo di non dover attendere altri 11 anni per poter ascoltare un nuovo album, che sicuramente sarà altrettanto valido...
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