Tanti nomi alla fine degli anni 70 hanno contribuito allo sviluppo di un Hard Rock piu duro, che oggi definiamo Heavy Metal, senza riscuotere il dovuto successo e la dovuta fama. 1979, gli Accept esordiscono col loro grezzo album omonimo, i Diamond Head si accingono a sorprendere tutti col loro Lightning The Nations, i Saxon intraprendono la loro strada, il tutto con alle spalle ottimi lavori dei Motorhead e dei Judas Priest. Nasce la NWOBHM (New Wave Of British Heavy Metal), e di bands che hanno dato tanto ad essa, ne hanno formulato i canoni, e ne hanno dato un identità ce ne sono state molte, come i Tyger Of Pan Tang, gli Angel Witch, ed i Samson. Proprio dei Samson parlerò in questa recensione, prendendo in esame il loro disco d'esorsio, Survivors, fondamentale per il passaggio dall'Hard Rock all'Heavy Metal.

I Samson nascono nel 1977, incentrati sul loro carismatico chitarrista e vocalist che porta il nome al gruppo, Paul Samson. Senza dubbi i lavori piu noti della band sono i primi album, in cui abbiamo nella formazione parecchi elementi interessanti,come il batterista Barry Graham, soprannominato Thunderstrick, che si presentava sul palco con una maschera di cuoio stile Leatherface del capolavoro di Tobe Hooper 'Non Aprite Quella Porta' del 1974, e Bruce Dickinson. Si, avete capito bene, proprio lui, che all' epoca amava farsi chiamare come Bruce Bruce, anche se ancora assente in questo primo disco. Altro nome importante è Clive Burr, che ha partecipato in alcune fasi successive. Facilmente ipotecabile pensare che il gruppo ebbe il suo declino proprio quando Bruce Bruce divenne il vocalist degli Iron Maiden. La bellezza di questo gruppo aumenta quando si scopre che si tratta di un Power Trio, dal momento che Paul Simon era guitarist e vocalist, scelta molto poco usuale, dal momento che all'epoca erano le doppie o addirittura triple chitarre a farla da padrona. Forse è stata anche questa una causa del loro insuccesso.

Non è facile etichettare 'Survivors', troppo Heavy Metal a un tratto, troppo Hard Rock dall'altro. Sicuramente maggiori spunti Heavy li troviamo gia dalla prima traccia, 'It's Not Easy As It Seems', ma i toni si abbassano nella seconda, divertente track 'I Wish I Was The Saddle Of A Schoolgirl's Bike'. Impeccabile il lavoro alla chitarra del compianto Paul Samson, deceduto nel 2002, lasciando un grande vuoto per gli appassionati del Metal ottantiano. Ma la perla è senza dubbio 'Tomorrow Or Yesterday', lenta ballata accompagnata dal pianoforte e che poi avanza con ritmi piu forti e duri, divenendo un anticipazione di mille semi-ballads successive, quali ricordiamo Fade To Black dei Metallica, Watch The Children Pray dei Metal Church, ma a me, personalmente, ha ricordato molto anche Home Sweet Home dei Motley Crue. E ancora, inutile dirlo, impeccabile prova alla sei corde di Paul. Il disco prosegue tra alti e bassi, ma sono le parti strumentali a rendere questo disco una perla del generel, forse la piu bella prova la abbiamo in 'Big Brother'. Vene psichedeliche, poco usuali per questo genere di dischi, nell' ultima traccia, 'Wrong Side Of Time'.

Insomma, un album che sotto certi punti di vista lascia ancora molto a desiderare, ma fondamentale per chi vuole cogliere l'affascinante differenza tra l'Hard Rock settantiano e la nascente NWOBHM, di cui sicuramente questo album fa da introduzione.

PS: Ah, negli album successivi ci sarà un certo Bruce Dickinson al microfono.

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