Avete presente Tarantino?

Un suo grande pregio, a mio avviso, è quello di saper infilare nella mente dello spettatore le vicende dei personaggi con il solo escamotage del dettaglio.

Mr. Blonde ed Eddie si buttano a terra e giocano a fare la lotta mentre Joe Cabot li rimprovera per il loro atteggiamento infantile. Il regista ci fa intuire così, con quella scena, che i due sono amici d'infanzia; però non ce lo mostra in maniera chiara. Mr. Pink fugge dal magazzino con il denaro rubato, ma il rumore degli spari getta l'ombra del mistero sugli eventi; ce l'avrà fatta?

Samuele Bersani, col suo "ciao" conclusivo in Chicco e Spillo a sottolineare un drammatico finale, non ci scherza mica. Per quanto possa sembrare fuori luogo associare le due figure, trovo questo brano tarantiniano come pochi altri. E non scherza neanche con l'utilizzo competente della metafora, quando ti mostra una donna succube e ormai priva di personalità in balia del suo finto uomo tutto d'un pezzo, paragonandola ad una tigre costretta al circo in Domatore.

L'aspetto più curioso in Chicco e Spillo (parabola discendente che narra di una rapina andata male) è il contrasto tra parole e musica. La cupezza di uno e l'apparente spensieratezza dell'altra, che per gli istanti di suspence si adegua al contesto per poi tornare alla propria indole col motivo principale; come un mondo che nonostante la triste fine dei due fratelli, va avanti lo stesso. Continueranno a passare ancora un altro film di Alberto Sordi alla televisione. Una punta di neorealismo.

La metafora dell'animale, sfruttato come un giocattolo, gettato via, massacrato e deriso. Tutto ciò è Il Mostro.

Cosa farei per poterlo toccare, io cosa farei.

Perché non vi è alcuna distinzione tra la caccia alle streghe, gli anni novanta di quest'album e il decennio corrente. Ci saranno sempre gli stronzi pronti a puntare il dito; sottolineeranno il noi e loro, e si infiltreranno tra chi stronzo non è con le loro frasi ipocrite e con la loro morale da predicatori della porta accanto.

Gli stessi secondo i quali chi subisce è un debole, gli stessi che ti disprezzano ma vogliono guardarti più da vicino. La paura infondata nei confronti della creatura è una maschera che cela la più becera bassezza dell'animo. Questo tema verrà ripreso e ampliato successivamente nel brano Cattiva.

Da bravo autore, Samuele Bersani ci infila un mondo tra i testi di questo debutto.

L'angoscia pervade 2 Settembre e Dalla Piccola Finestra. La crisi da abbandono e la paura di uscire di casa, di relazionarsi ad un mondo che non ci capirebbe o che magari non capiremmo noi. Se solo la ragazza osservata dal protagonista salisse su e lo convincesse, sarebbe senza dubbio un lieto fine. Se solo.

Il titolo dell'album è tratto dal testo dell'ultima traccia, Bottiglie Vuote.

Lucio Dalla, dopo aver scoperto il giovane, lo porta con se in tour facendolo esibire nei suoi concerti; i musicisti presenti nel disco sono infatti gli stessi che accompagnano il cantautore bolognese nel tour di Cambio. La costante intesa negli anni sarà un beneficio per entrambi.

Dal secondo album Freak, si faranno sempre più presenti gli elementi autobiografici nella proposta di Samuele Bersani.

Per quanto riguarda la sua carriera, il pop cantautorale italiano raramente sarà tanto schietto o raggiungerà fasti compositivi originali del genere, ne sono quasi certo.

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