Un'amico mi ha prestato quest'album. Colpisce quanto a personalità, stile ed arrangiamenti. Purtroppo Samuele Bersani non si è più espresso a questi livelli, ed è un vero peccato.
I testi sinceri e a tratti "teneri", complicati al punto giusto, rendono l'ascolto di quest'album molto interessante e quasi mai banale, ma soprattutto pieno di momenti emozionanti. Il suono "pop" riesce a non stancare l'orecchio. Dedicandogli una cinquantina di minuti, questo disco riesce ad esprimere la timidezza e al tempo stesso la lucida ironia di Bersani, che emoziona tenendosi in bilico nella descrizione di una "leggera" apparenza e di un profondo disagio. Nonostante il carattere intimo dei testi, non è difficile trovarsi a condividere le sensazioni che accomunano un pò tutte le generazioni moderne...
Non sono canzoni da live (guardando alla ricchezza degli arrangiamenti, forse non avrebbero lo stesso effetto), ma a modo loro fanno riflettere un'attento ascoltatore solo su un divano (o in compagnia di capelli neri a punta d'inchiostro, ma è un privilegio di pochi...). La varietà ritmica di quest'album (Golino alla batteria è un genio!!) e le stupende sezioni di synth (un gusto straordinario!!), arricchite da pianoforti mai invadenti e da chitarre d'accompagnamento ben studiate nei suoni e nelle parti, rendono questo un disco tecnicamente validissimo, e in completo accordo con lo stile del cantautore.
La voce (non una grande estensione vocale in verità) è arricchita da cori e controvoci appena accennate ma di grande presenza ed effetto. L'indiscutibile talento di Bersani contribuisce a dare un tono malinconico a 11 canzoni che non dimenticherò.
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