Leggendo Santa Teresa d’Avila o San Giovanni della Croce, si scopre che esiste qualcosa di ancora più elevato delle pagine di San Tommaso d’Aquino. La teologia speculativa – anche la più grande –  deve cedere lo scettro alla teologia mistica.

Ma Santa Teresa e San Giovanni devono, a loro volta, cedere lo scettro al diario di un’umile suora Polacca, Elena Maria Faustina Kowalska (1905 – 1938). Un diario che supera gli scritti dei due grandi mistici carmelitani per una ragione stringente: qui il coautore è il Redentore stesso.
Alla giovane Elena, il Salvatore affidò una grande missione:


-    “Il tuo compito sarà quello di scrivere tutto ciò che ti farò conoscere sulla Mia Misericordia, per il bene delle anime che leggendo questi scritti proveranno un conforto interiore e saranno incoraggiate ad avvicinarsi a Me”.

Pensavamo che la Trinità fosse il mistero più incomprensibile. Ci sbagliavamo:

-    “Il mio Mistero più profondo è la Misericordia. La Mia Misericordia è talmente grande che nessuna mente, né umana né angelica, riuscirà mai a sviscerarla – anche impegnandovisi per l'eternità. Nella vita futura, ogni anima rifletterà eternamente sulla Mia Bontà. Il mio Amore e la mia Misericordia non conoscono limiti.”.

Il Signore sceglie ciò che è debole per confondere quelli che si credono forti. Per Faustina non è stato diverso:
    
-    “Se ti svelassi tutta la tua miseria, moriresti per lo spavento. Ma proprio perché sei una miseria così grande, ti ho svelato tutto il mare della Mia Misericordia. Mi servo sempre di creature deboli per compiere le Mie opere”.

Cristo usò il suo umile strumento per realizzare un grande progetto:

-    “Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della mia Misericordia. In quel giorno, chi si accosterà alla confessione ed alla santa Comunione conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene”.

Un desiderio che si realizzò pienamente nella Primavera del 2000, quando Giovanni Paolo II istituì la festa tanto desiderata dal Figlio da Dio.
Cristo volle anche che venisse dipinta una immagine – che si può trovare nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, a Roma, e oggi conosciuta come l’“Immagine di Gesù Misericordioso”:

-    “Dipingi un'immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: “Gesù confido in Te!” Desidero che questa immagine venga venerata nel mondo intero. Il raggio pallido rappresenta l'Acqua – che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue – che è la vita delle anime. Entrambi i raggi uscirono quando, sulla croce, il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato dalla lancia”.

Alla festa della Divina Misericordia e all’immagine, il Signore unì il dono di una coroncina che venne ispirata a Faustina Venerdì 13 Novembre 1935:

-    “Questa sera, nella mia cella, ho visto un Angelo. Era l’esecutore dell'ira di Dio. Doveva colpire un luogo per alcuni motivi che non mi è permesso rivelare. Allora ho cominciato a pregare l'Angelo, perché si fermasse. Ma la mia invocazione non ha avuto alcun effetto. In quel momento ho visto la Santissima Trinità. Nello stesso momento, rapita davanti al Trono di Dio, ho cominciato a implorare l’Eterno Padre con le parole che udivo interiormente:

« Eterno Padre,
Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità
del Tuo dilettissimo Figlio e Signore Nostro Gesù Cristo,
in espiazione dei nostri peccati e quelli del mondo intero;
per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi ».

Mentre pregavo così, ho visto l'impotenza dell'Angelo che non ha più potuto mettere in atto il castigo”.



In tutto il diario, il Signore esorta ossessivamente la sua eletta alla recita di questa semplice preghiera:

-    “Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Con la recita della coroncina avvicini a Me il genere umano. Chiunque la reciterà otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza. Anche se si trattasse del peccatore più incallito, se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia dalla Mia infinita Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime che hanno fiducia nella Mia Bontà”.  


Infine, Cristo suggerì a Faustina un particolare momento di raccoglimento:

-    “Alle tre del pomeriggio implora la Mia Misericordia per l’umanità, specialmente per i peccatori. E, sia pure per un breve momento, immergiti nella Mia Passione, particolarmente nel Mio abbandono al momento della morte. E’ un'ora di grande Misericordia per il mondo intero”.


I santi chiamavano la Comunione “anticipo della vita eterna”. Il Salvatore ce lo conferma:

-    “La vita eterna deve cominciare già su questa terra per mezzo della santa Comunione. Figlia mia, non tralasciare mai la Comunione, tranne quando sei ben consapevole di essere caduta gravemente. All'infuori di questo, non avere paura di unirti a Me nel Mio mistero d'Amore. I tuoi piccoli difetti spariranno nel fuoco del Mio amore – come una pagliuzza gettata in un grande incendio. Ho istituito un trono di Misericordia sulla terra, e questo trono è il tabernacolo. Da questo trono desidero scendere nei cuori umani. Non Mi sono circondato né di un seguito, né da guardie; chi vuole può venire da Me in ogni momento. Quando nella Comunione entro in un cuore umano, ho le mani piene di grazie di ogni genere che desidero donare alle anime – ma le anime non Mi prestano nemmeno attenzione. Quanto è triste per Me vedere le anime che non vogliono conoscere il mio Amore! Si comportano con Me come con qualcosa di inerte. In certi cuori è come se andassi ad affrontare un’altra Passione”.

L’amore per quelli che vogliono il nostro male. È qui che si vede davvero chi segue il Maestro:

-    “Mia discepola, abbi un grande amore per coloro che ti fanno soffrire. Fa' del bene a coloro che ti odiano.  
-    “O mio Maestro, Tu vedi bene che non ho sentimenti d'amore per loro”.
-    “L’AMORE NON E’ UN SENTIMENTO, MA UN ATTO DI VOLONTA’. E il sentimento non è sempre in tuo potere. Da questo riconoscerai se hai vero amore: se dopo aver ricevuto dispiaceri e contrarietà, non perdi la calma, ma preghi per coloro dai quali hai ricevuto le sofferenze, e desideri per loro il bene”.
-    “Ma Signore, non vedi quanto abusano della mia bontà…”
-    “E allora… pensi  che non abusino della mia? Ma io perdono ugualmente”.

Una rivelazione che ci dà speranza:

-    “Non temere. Anche se in alcuni momenti sembra che i malvagi trionfino, ricordati che, prima o poi, vengono sempre sconfitti. Il male, a lungo andare, perde sempre”.

Ovviamente, Santa Faustina non poteva non parlare dell’aborto:

-    “16 Settembre 1937. Questa sera desideravo tanto fare l'ora santa davanti al SS. mo Sacramento. Ma la volontà di Dio è stata diversa. Alle otto sono stata presa da dolori così violenti che ho dovuto mettermi immediatamente a letto. Ho continuato a torcermi fra gli spasimi per tre ore – fino alle undici. Nessuna medicina mi ha giovato; quella che ho preso l’ho rigettata. A causa dei dolori ho anche perso conoscenza. Quando i dolori sono terminati, Gesù mi ha rivelato di avermi fatto partecipare alla Sua sofferenza nell'Orto degli Ulivi – come riparazione PER I BAMBINI UCCISI NEL GREMBO DI CATTIVE MADRI”.

Anche Faustina non ha resistito alla tentazione di domandare al Signore quello che tutti noi vorremmo sapere:

-    “Il Signore mi ha fatto conoscere i peccati commessi nel mondo intero in questo giorno. Sono svenuta per lo spavento. E, nonostante conosca l'abisso della Divina Misericordia, non riesco a capire come Dio tenga in vita l'umanità. Subito dopo, il Signore mi ha fatto sapere chi è che regge il mondo: sono le anime elette. Quando il numero degli eletti sarà terminato, il mondo cesserà di esistere. Poi ho chiesto a Gesù: perché permetti a certi uomini di compiere crimini così efferati?”
-    “Ho tutta l’eternità per castigarli. Ora prolungo loro il tempo della Misericordia”.

Ed ecco le parole che Cristo rivolge a quelli che si ostinano a respingere interiormente la voce della della verità:

“Dì ai peccatori che nessuno di loro sfuggirà alle Mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia. Dì loro che li attendo sempre. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di coscienza, gli insuccessi, le sofferenze, le tempeste e i fulmini. Se alla fine rendono vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di loro, li abbandono a se stessi e dò loro quello che desiderano…”.

Ecco come la santa descrive la morte di una persona che ha respinto la voce della coscienza per tutta la vita:

   “Oggi ho visto una certa anima che stava per separarsi dal corpo fra tremendi supplizi. Ora tremenda la morte. L’ora in cui vedremo tutte le nostre azioni nella loro completa nudità e miseria. Nessuna di esse andrà perduta; ci seguiranno fedelmente al giudizio di Dio. Non ho parole né termini di paragone per esprimere cose così terribili …”

Cosa succederà dopo la morte? Ce lo dice questa pagina CHE VALE DANTE, anche se viene dalla penna di una persona quasi completamente illetterata:

-    “Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell'inferno. E un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione. Queste le pene: la prima, quella che costituisce l'inferno stesso, la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta, il fuoco che penetra l'anima ma non l'annienta; la quinta, l'oscurità continua, (…) insieme alla visione del male compiuto da se stessi e dagli altri; la sesta, la compagnia continua di Satana; la settima, la tremenda disperazione, l'odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Quello che ho scritto è solo una debole ombra delle cose che ho visto. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun'anima si giustifichi dicendo che l'inferno non c'è, oppure che nessuno c’è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di Dio, sono stata negli abissi dell'inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l'inferno esiste veramente. Una cosa ho notato: LA MAGGIOR PARTE DELLE ANIME DANNATE SONO ANIME CHE, QUANDO ERANO IN VITA, NON CREDEVANO CHE L’INFERNO ESISTESSE”.

Mistero insondabile l’agonia del Getsemani. Nel diario, Cristo ci svela il significato delle sue parole nell’Orto degli Ulivi. Pensavamo che anche Lui – nella sua umanità – si fosse tirato indietro. E invece…

-    “Le anime tiepide mi offendono nel modo più terribile. Nell'Orto degli Ulivi furono loro a strapparmi il lamento: “Padre, allontana da Me questo calice”. Per loro il ricorso alla mia Misericordia è l’ultima ancora di salvezza”.

Gli AMORALI. Sempre loro. Fu il calice degli amorali che l’Amore in persona si rifiutò di bere. Furono gli insipidi a fargli sudare sangue.

Ogni amorale disgusta il Signore, Ma quando gli amorali sono i consacrati, le parole del Signore fanno davvero paura:

-    “L’amore è stato bandito dai conventi. Anime senza amore e senza spirito di sacrificio; anime piene di egoismo e d'amor proprio; anime superbe e presuntuose;  anime piene di perfidia e d'ipocrisia; anime tiepide che hanno appena quel tanto di calore per mantenersi in vita esse stesse. Tutte le grazie che riverso sui consacrati ogni giorno, scivolano via come sopra una roccia. NON LI POSSO SOPPORTARE PERCHE’ NON SONO NE’ BUONI NE’ CATTIVI. Ho fatto sorgere i conventi perché venisse santificato il mondo per mezzo loro; da essi deve scaturire una potente fiamma d'amore e di sacrificio. E se non si convertiranno e non si infiammeranno del primitivo amore, li consegnerò allo sterminio di questo mondo... Come potranno sedere sul trono promesso, a giudicare il mondo, se le loro colpe sono più gravi di quelle del mondo... O anima, che Mi hai ricevuto nella Comunione la mattina, e a mezzogiorno avvampi di odio contro di Me sotto le forme più svariate! O cuore, ti ho forse scelto in modo particolare perché tu Mi procurassi maggiori sofferenze? I grandi peccati del mondo mi feriscono in superficie, ma i peccati di un'anima eletta Mi trafiggono da una parte all'altra...”.


MEGLIO UN ANTI-CRISTIANO CHE UN MEZZO CRISTIANO. Le parole di Cristo a Faustina sono proprio la morale di “Non è un paese per vecchi”.

Ma non è finita qui. Giovanni Paolo II, nel 2002, definì i preti pedofili “SERVI DI SATANA”. Ma qui è il Figlio di Dio a parlare:

-    “Giovedì. Adorazione notturna. Stanotte ho visto Gesù legato alla colonna, spogliato delle Sue vesti e sottoposto alla flagellazione. Quattro uomini a turno sferzavano il Signore coi flagelli. E Gesù mi ha fatto conoscere per quali peccati si sottopose alla flagellazione: i peccati impuri. Ad un certo punto, Cristo mi ha detto: « Ho una sofferenza ancora maggiore di quella che vedi. Guarda il genere umano nella situazione attuale ». In quell’istante, i carnefici si sono allontanati, e altri uomini hanno cominciato a scaricare il loro veleno sull'innocente. Ho fatto fatica a credere a quello che vedevo: erano sacerdoti, religiosi e religiose ed i massimi dignitari della Chiesa. Quando Lo hanno flagellato i carnefici, Gesù ha  taciuto e ha guardato lontano; ma quando lo hanno flagellato le anime consacrate, i suoi  occhi si sono chiusi e dalla sua bocca è uscito un gemito represso ma tremendamente doloroso. Più tardi, ho ricevuto la grazia di conoscere nei particolari l'enorme malvagità di quelle anime ingrate: “Questo è un supplizio peggiore della Mia morte””.

I preti (e non solo quelli pedofili) sono stati quel Venerdì a Gerusalemme a flagellare l’Agnello. E l’Agnello Eterno, la cui Persona vive(va) fuori dal tempo, li ha visti uno ad uno.

Dio detesta i tiepidi ma non può resistere agli umili, e anche nel diario celebra gli Ismaeli di tutti i tempi:

-    “Dove c'è la superbia, Io non ci sono. Alle anime superbe non concedo grazie, ma tolgo anche quelle che ho concesso in passato. Sebbene la Mia grandezza sia inconcepibile, amo avere rapporti di intimità con i piccoli. Le anime miti e umili e le anime dei bambini sono le più simili a Me. Sono loro che mi hanno sostenuto nell'amaro tormento dell'agonia sulla croce. Loro sono gli angeli della terra che vigilano presso i Miei altari. Su di loro riverso le Mie grazie a pieni torrenti. Perché solo alle anime umili concedo la piena fiducia nella mia Bontà”.

“La grandezza di una persona misura quanto questa si è staccata da se stessa” (Albert Einstein). La Beata Vergine, l’umiltà fatta creatura, conferma le parole di Einstein:

-    “Dio umilia sempre a quelli che si sentono grandi. La vera grandezza di un’anima consiste nell’amare Dio, nell’umiliarsi di fronte a Lui e nel dimenticare completamente se stessa”.

Ma Cristo non esalta solo gli umili e i bambini. Esalta anche i pagani che hanno cercato e cercano sinceramente la verità:

-    “Conducimi i pagani e coloro che non Mi conoscono ancora. Anche a loro ho pensato nella Mia amara Passione e il loro (futuro) zelo ha consolato il Mio Cuore”.

Uomini come Aristotele, Cicerone, Einstein, grandi artisti come Omero, e maestri di spirito come i grandi maestri induisti, Buddha, Lao-Tze, Confucio, Gandhi – anche se non cristiani – sono sicuramente nel Suo abbraccio eterno a partecipare alla sua Gloria. Non saremo nell’abbraccio eterno del Verbo incarnato se saremo battezzati. Saremo nel Suo abbraccio se avremo seguito la nostra coscienza, se non chiameremo il bene male e il male bene, e se crederemo nel suo Perdono nell’ora estrema.

Per realizzare il progetto di Cristo, Faustina dovette sopportare innumerevoli accuse di “pazzia” dalle sue consorelle. Nei momenti più duri, solo le parole del Signore la sollevarono dallo scoraggiamento:

-    “Ascolta, figlia Mia, tutte le opere che sorgono per Mia volontà devono passare per grandi sofferenze. Ma considera se c’è mai stata qualche opera esposta a maggiori ostacoli dell'opera compiuta direttamente da me: la Redenzione. Non badare molto alla mormorazioni intorno a te. Lascia che ognuno ti giudichi come gli piace. Lascia che ti tolgano anche ciò che ti appartiene:  la stima, il buon nome. Il tuo spirito sia superiore a tutto questo. Qualunque avversario ti potrà nuocere soltanto per quello che Io gli permetterò.  Che le anime lo sappiamo o meno, lo vogliano o meno, possono fare solo quello che io permetto loro”.

Una sofferenza durata fino alla morte:

   “Quando agonizzavo sulla croce non pensavo a Me, ma ai peccatori, e pregavo il Padre Mio per loro. Voglio che anche i tuoi ultimi momenti siano completamente simili ai Miei. Uno solo è il prezzo col quale si riscattano le anime e questo prezzo è la sofferenza unita alla Mia sofferenza sulla croce. L'amore puro comprende queste parole; l'amore carnale non le comprenderà mai. Quindi accetterai con amore tutte le sofferenze. Non affliggerti se spesso il tuo cuore proverà ripugnanza e avversione per questo sacrificio. Tutta la potenza di questo sacrificio è racchiusa nella volontà. Perciò questi sentimenti contrari non solo non sminuiscono ai Miei occhi tale sacrificio, ma lo rendono più grande. Sappi che il tuo corpo e la tua anima saranno spesso nel fuoco. Anche se in alcune ore non Mi sentirai, Io però ti sarò accanto. Non temere, la Mia grazia sarà con te... FRA NON MOLTO IO MANIFESTERO’ LA MIA ONNIPOTENZA IN TE E PRESTO TUTTI TI CHIAMERANNO SANTA”.

Una profezia realizzata pienamente nell’Aprile del 2000, quando Giovanni Paolo II canonizzò la grande mistica.

E non si può non citare quest’altra profezia:

   “AMO LA POLONIA IN MODO PARTICOLARE (…). DA ESSA USCIRA’ LA SCINTILLA CHE PREPARERA’ IL MONDO ALLA MIA ULTIMA VENUTA”.

Una scintilla vestita di bianco che ha contribuito a distruggere il comunismo e a tuonare contro l’edonismo consumista e il disprezzo della vita umana.

Per concludere, domandiamoci: perché il Signore ha voluto così tanto far conoscere, per mezzo di Faustina, l’enormità e l’universalità della sua Bontà?  Ce lo rivela lui stesso:

-    “Questo è un segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il giorno della giustizia. Prima di venire come Giudice giusto, vengo come Re di Misericordia. Prima che giunga quel giorno, sarà dato agli uomini questo segno: si spegnerà ogni luce in cielo e ci sarà una grande oscurità su tutta la terra. A quel punto, apparirà in cielo il segno della Croce e dai fori, dove furono inchiodati i miei piedi e le mie mani, usciranno grandi luci che per qualche tempo illumineranno la terra. Ciò avverrà poco prima della fine. Fai conoscere al mondo la mia inconcepibile Misericordia, perché è vicino il giorno terribile, il giorno della mia giustizia. Infelici coloro che non ascolteranno quello che scrivi. Invocherete la mia Misericordia quando sarà troppo tardi!”

Sembrano le parole della Beata Vergine a Medjugorie.

Il Signore non poteva dire e fare di più. Ora tocca a noi. Prima che sia troppo tardi. La devastazione morale degli ultimi 50 anni la vedono tutti. Se invece vogliamo giocare a fare i ciechi…
Ma lo scopo del diario non è mettere paura. Lo scopo è quello di aprire il cuore delle anime alla speranza:

-    “Per ottenere la mia Misericordia non occorre fare pellegrinaggi in terre lontane, né celebrare solenni riti esteriori. Basta mettersi con fede ai piedi di un Mio rappresentante e confessargli la propria miseria. Non respingerò mai un cuore che si umilia. Dì all’anima sofferente di inginocchiarsi e abbandonarsi al mio Cuore pietoso. E io la riempirò di pace”.


Cristo vi sta attendendo.

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