Prima di lanciarmi a capofitto nella recensione di questo album, è bene spendere un po' di parole sulla biografia di questa semi-sconosciuta band.
I Santa Sangre nascono nel '95 da una costola dei Carnival of Fools, gruppo in cui militavano tutti gli attuali Santa Sangre con alla voce Mauro Ermanno Giovanardi, futuro La Crus. Abbandonate le atmosfere cupe dei C.O.F., i nostri si dedicano a sonorità ispirate alla cinematografia (come testimonia il loro nome, preso in prestito da uno dei film più celebri di Jodorowsky) ed a un immaginario cruento, balcanico e religioso. Verso la fine del '95, con il brano Mare crudele, partecipano alla compilation "Soniche avventure" mentre il loro esordio, "Ogni città avrà il tuo nome", è pubblicato dal Consorzio Produttori Indipendenti/Sonica nel '97 ed è eletto disco dell'anno dal Mucchio Selvaggio nella categoria "Fuori dal mucchio".
Ci troviamo di fronte a 11 perle di autentico "rock d'autore" (inumiditi nel delta del Mississipi), 11 tracce intrise di strazianti sentimenti e di atmosfere ipnotiche imbevute di alcool. I Santa Sangre sono compatti nelle loro emotive evoluzioni sonore come dimostra la traccia iniziale "Mare crudele", perfetti autori di decadenti canzoni d'amore che non sfigurerebbero affatto in qualche pellicola (come in Occhi di serpente, la struggente "Non prendo rose per te" o l'ammaliante "Canta per me Maria"), abili tessitori di sublimi trame sonore (la tetra e magnetica "Sangue Santo") e soprattutto capaci di imprevedibili cambi di rotta (la bellissima versione strumentale, arrangiata in chiave surf, del classico di Adriano Celentano, "24.000 baci").
"Ogni città avrà il tuo nome" è un piccolo capolavoro di musica italiana, 37 minuti scarsi per un manufatto di rara bellezza che frutterà ai Santa Sangre consensi favorevoli nell'underground musicale dello stivale.
Per chi volesse approfondire:
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