Penultimo lavoro in studio di Carlos Santana, datato 2010. "Guitar Heaven: The Greatest Guitar Classics of All Time" è un disco di cover, (rivisitazioni di brani già composti e pubblicati da altri artisti precedentemente), qui reinterpretati dal chitarrista messicano in una personalissima chiave latin rock.
Inizio in grande stile con la celeberrima "Whole Lotta Love" dei Led Zeppelin, che vede la presenza, al canto,di Chris Cornell dei Soundgarden, la cui performance non lascia nulla a desiderare, soprattutto se paragonata alla versione originale interpretata da Robert Plant, una delle voci rock più possenti di sempre, forse il migliore.
A seguire altra chicca, vale a dire la famosissima "Sunshine of Your Love" dei Cream, altro brano in cui la chitarra di Santana resta impeccabile.
Prestazione di livello anche per la successiva "Can't You Hear Me Knocking", cover dei Rolling Stones, in cui la chitarra di Santana si assume il presuntuoso compito di rimpiazzare il sax di Bobby Keys, presente nella versione originale, incisa sull'album Sticky Fingers del 1971.
Il disco prosegue con la cover di "While My Guitar Gently Weeps", brano dei Beatles, qui in nuova veste soul (frutto della felice collaborazione canora con India.Arie), primo singolo estratto dall'album.
Giunti al momento clou dell'album, ecco arrivare inesorabile la battuta d'arresto, di cui si fanno ambasciatori il secondo singolo estratto, "Photograph" dei Def Leppard (scelta discutibile se si considera la mancanza di cover di gruppi cardine del rock come i Pink Floyd o i Genesis) e "Back in Black" (cover degli AC/DC), sicuramente la traccia peggiore del disco, reinterpretata in chiave rap dall'americano Nas.
Fortunatamente l'album continua e ad accoglierci c'è un'altra perla musicale, cioè la cover di "Riders on the Storm" dei Doors, con tanto di Ray Manzarek (co-fondatore e tastierista del gruppo di Jim Morrison), che arricchisce la canzone con le sue inconfondibili tastiere.
Successivamente però arriva un altro boccone amaro, cioè la cover (fin troppo facile) di "Smoke on the Water" dei Deep Purple, con il riff di apertura che può essere annoverato come il più noto del rock, lampante anche per chi non è appassionato di musica, ma proprio per questo fin troppo banale per un chitarrista come Santana.
I Deep Purple lasciano spazio poi ai Van Halen, nello specifico a "Dance the Night Away", altro rifacimento molto riuscito.
Ecco arrivare poi l'ultima nota negativa del disco, cioè la cover di "Bang a Gong", (altra scelta discutibile per lo stesso motivo di "Photograph"), in quanto cover di una brano glam rock, pubblicato come singolo nel 1971 dalla band underground dei T. Rex.
La chiusura dell'album è affidata invece a due ottimi pezzi, vale a dire "Little Wing" di Jimi Hendrix (con Joe Cocker nel ruolo cantante/guest star d'eccezione) e una canzone blues di Willie Dixon, risalente al lontano 1961.
Nella Deluxe Edition del disco ci sono due bonus tracks aggiuntive, "Fortunate Son" dei Creedence Clearwater Revival, e "Under the Bridge" dei Red Hot Chili Peppers, mente nell'edizione giapponese come traccia aggiuntiva c'è "La Grange" degli ZZ Top.
In definitiva il disco non fa che confermare la collaudata ed efficace tecnica chitarristica di Santana, che non lascia spazio a critiche e giudizi negativi, che invece ricadono inevitabilmente sulla sceltadei brani da eseguire, in alcuni casi molto dubbia.
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