Eccoli i dischi post pandemia. Allucinante è questo e altro ancora. Un disco che riporta la rabbia, la frustrazione, l’angoscia di uno dei periodi più bui del dopo guerra. E non serve essere di New York City o Berlino per sentire queste cose. Basta essere di Lanciano, Abruzzo, Italia. E’ il luogo dove hanno vissuto questo obbrobrio i quattro ragazzi del SantøSpirito. Da qui tutto è chiaro. La distopia raccontata nei film hollywoodiani è ormai qui. Reazione del SantøSpirito? Un disco teso come una corda di violino. Noise da generazione sonica, la malinconia post wave, le esplosioni sonore in odore di stoner rock (soprattutto queens of the stone age, vedi la bellissima canzone in chiusura, “Abisso”). Questo il risultato in note. Ma ci sono anche i testi. Testi molto intensi, che con detto e non detto aiutano la band a narrare questo “delirio”. La summa di questo bellissimo connubio tra rock spigoloso e forma canzone la potete trovare nella stupenda “Giovani di adesso”, il brano meno noise, elettroacustica ballata di intensità emozionale e anthem generazionale (speriamo noi che lo diventi).

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