Savant è Dio.
Aleksander Vinter è un venticinquenne norvegese, e una volta militò in una band Black Metal. Per il resto, della sua personalità possiamo solo intuire l'amore smaniato che provi per i videogiochi Nintendo (guardate l'enorme avatar di se stesso in tenuta da Wario passeggiare soddisfatto seminando il panico in un mondo rosa).
La musica di Savant è orecchiabile, ma complessa. E' danzereccia, perché il Dj in questione è un pioniere della Dubstep. O meglio, "dalla" Dubstep, perchè il genere in questione è ormai vecchiotto (inizio dei '00) per gli standard attuali, e attraverso il tocco del norvegese ne esce magicamente trasformata.
Le influenze, ma anche i generi veri e propri con cui si esprime, sono però molteplici. Wikipedia dice: Dubstep, Electro House, Complextro, Chiptune, Fidget House, Glitch-Hop, Trap, Moombahton e Moombahcore.
L'etichetta più utile in questo caso, a mio avviso, è Complextro, termine coniato da un altro mostro sacro della scena, Porter Robinson (classe 1992, capito? millenovecentonovantadue), che descrive a pieno il Savant-suono. Cambi di tempo, sincopi, loop scratch e tutti i suoni possibili ovunque, a costruire trame ritmiche intricatissime che rimangono tuttavia totalmente orecchiabili e ballabili.
Per chi non fosse avvezzo ai generi sovracitati, attenzione: è musica elettronica da ballare, più o meno sì, ma non c'entra niente con la dance o con l'house commerciale tunz tunz. E' qualcosa di estremamente potente, pesante, monolitico, da pompare con casse gigantesche.
Ed è MELODICO. E non melodico alla David Guetta, intendiamoci, questo individuo è letteralmente a capo di un'orechestra strerminata di frequenze e timbri sonori, in cui raramente si intromettono voci umane, e che dipinge nelle nostre orecchie paesaggi in 8-bit, e non solo.
Non voglio descrivere tutte le tracce, che sono 17 (di durata media 4 minuti, tranne il caso dei 9 minuti di Firecloud) e tutte di altissima fattura, perchè tanto anche nella singola raramente viene ripetuto lo stesso passaggio, e mai ascolteremo il medesimo suono complessivo una seconda volta.
Se non volete ascoltare l'album intero vi consiglio la title-track (abbastanza riassuntivo del Savant-suono), Quantum Mechanics (molto industrial nell'atmosfera), FlashBach (una delle virate "prog" dell'album, che si apre con il suono di clavicembalo e cambia tempo almeno 3 volte).
Questo album è del 2012, così come i due che lo precedono e i due che lo seguono. Cinque album interi in un anno, con una media di 16 tracce cadauno, ognuna comunque nel top del genere a cui appartiene. Tipo: vuoi sentire del Moombathon o dell'Electro di qualità, personale, innovativo? Pesca pure da Savant, anche se non è il suo genere. Questo fatto, e più in generale questa attitudine di Vinter, lo rendono una creatura unica e anomala in un panorama fatto di Dj che nascono e muoiono con un singolo, o che raggiungono lo status di intoccabili per 4-5 tracce buone, e per questo dico che è Dio.
Senza la musica acustica, e poi elettrica, e decenni di cultura pop alle spalle, la musica elettronica non sarebbe mai stata, è chiaro.
Immaginate un unico artista la cui cultura musicale ha avuto modo di nascere con l'una e di crescere con l'altra, ed evolvere in un suono moderno, tecnologico, ma dalle influenze universali. Secondo me questo artista è Savant, e il suo segreto è nascosto nella sua intera discografia. Enjoy!
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