"Where's the light, turn them on again

One more night to believe and then

Another note for my requiem

A memory to carry on

The story's over when the crowds are gone"

1989: "Gutter Ballet" rappresenta la svolta nella carriera dei Savatage. Ad un sound duro ed aggressivo già affermatosi nei 5 album precedenti viene aggiunta una componente precedentemente assente, l'utilizzo del pianoforte quale strumento talvolta solo introduttivo, talvolta trainante, di sicuro dall'impatto straordinario sulle melodie della band, che acquistano a tratti una delicatezza, una raffinatezza, un'espressività senza precedenti.

Questa miscela di armonie pianistiche e riffs di dura e cruda chitarra elettrica, unite alla straordinaria voce del maestoso Jon Oliva, a mio modestissimo parere uno dei più coinvolgenti ed espressivi metal singer di sempre, hanno fatto la fortuna del gruppo da questo album in poi, facendone una band di riferimento nel panorama heavy metal mondiale. In questo disco sono presenti tutte le molteplici facce della band californiana: brani veloci e potenti, strumentali e pezzi tremendamente evocativi.

Alla prima categoria appartengono "Of Rage And War", brano dal sound molto forte e dalle liriche arrabbiate, che parla con disprezzo della guerra e della tendenza umana a cercare sempre nuovi metodi per meglio annientare l'umanità, "She's In Love" e "The Unholy". A dir poco stupende le due strumentali: "Temptation Revelation", che si apre con un guitar solo da brivido accompagnato da un semplice pianoforte, e "Silk And Steel", pezzo costituito esclusivamente da uno splendido arpeggio acustico di chitarra dal sapore classicheggiante con sprazzi alla "Friday Night In S.Francisco" (soprattutto sul finale), che ci fa apprezzare sempre di più l'enorme e poliedrico talento chitarristico del compianto Criss Oliva. Molto interessanti "Hounds", che alterna riffs graffianti a intermezzi di relax, "Mentally Yours", introdotta da un bellisimo giro di pianoforte, e la bonus track "Thorazine Shuffle", che secondo me rappresenta il modello della tipica Savatage song, potente ed energica.

Un plauso particolare alla delicata "Summer's Rain", davvero molto bella, un altro pezzo in pieno stile Savatage, il giusto compromesso tra struggevolezza, sentimento e carica emotiva. Volutamente lasciate in fondo alla lista, l'epica "Gutter Ballet" e la struggente "When The Crowds Are Gone" sono due capolavori assoluti della band californiana, due pezzi dalla potenza evocativa straordinaria. Mi soffermo principalmente sulla seconda, che secondo il mio sempre modesto parere è il pezzo che più si avvicina, in quanto a intensità drammatica, alla magnifica "Believe" (i due brani sono talmente affini che l'ultima strofa è uguale in entrambi). Il testo consiste nell'ultima, straziante implorazione di un musicista alla sua ultima apparizione in pubblico, che sente la solitudine avvicinarsi man mano che le luci si spengono e le folle si allontanano.

Beh direi che si tratta di un disco di livello moooolto elevato, va ascoltato qualche volta per essere apprezzato (all'inizio non mi piaceva affatto) ed è assolutamente indispensabile per chi apprezza i Savatage, è una pietra miliare della band, giusto un gradino sotto "Streets - A Rock Opera", che è a parer mio qualcosa di inarrivabile. Eppoi pezzi come "Temptation Revelation", "Silk and Steel", "When The Crowds Are Gone" e "Summer's Rain" sono poesia pura, sono di quelli che ti entrano dentro e ti colpiscono nel profondo, toccando le corde più sensibili dei nostri animi...

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