I Savatage hanno segnato nel corso degli anni pagine importanti per la storia dell’ heavy metal ma sfortunatamente per loro non sono mai riusciti a essere considerata band di fondamento musicale. I motivi sono svariati: senza dubbio la prematura scomparsa di Criss Oliva che non era una rockstar certo.... non era Hendrix... ma sapeva esprimere un non so che di speciale grazie al suo gusto e al suo grande feeling, il vero chitarrista dei Savatage (diffidate dalle imitazioni). Con lui la band pubblica capolavori del calibro di "Hall Of The Mountain King", il molto sottovalutato "Edge Of Thorns", il grandioso "Gutter Ballet" e l' inarrivabile "Streets". Ma era destino che questa band che già aveva problemi di alcoolismo con il suo cantante Jon Oliva (fratello di Criss) dovesse sprofondare in un oblio di sfortuna con la morte di Criss che segnerà una crisi profondissima all' interno della band che sarà addirittura sul punto di sciogliersi. Ma questo non accadrà. Perchè Jon e soci reclutano il buon Alex Skolnick alla chitarra che riceverà la pesantissima eredità di Criss e a pochi mesi dalla morte di Criss pubblicano "Handful Of Rain", sicuramente l'album più riflessivo della band, pieno di domande senza risposta al perchè della morte di Criss.
Il disco si apre con la cattiva "Taunting Cobras" quasi un pezzo thrash che esprime quasi una rabbia interna da parte del gruppo. D'ora in poi il disco cambierà radicalmente perchè con la titletrack si apriranno tutte le song a sfondo di umor nero che caratterizzeranno il disco. "Handful Of Rain" è un pezzo molto toccante seguito dall' intricatissima "Chance" dove Zachary Stevens, il singer che aveva rimpiazzato Jon Oliva già da "Edge Of Thorns" trova spazio per la sua ottima vocalità. Si prosegue con "Stare Into The Sun" forse la song più riflessiva dell' intero disco che con i delicati interventi di chitarra risulta una canzone molto coinvolgente. Nelle due song successive "Castles Burning" e "Watching You Fall" è Jon a prendere le redini delle melodie con le sue magiche doti di tastierista quasi pari a quelle da cantante, (ricordiamo che Jon non abbandona il gruppo ma rimane prendendo i ruolo del tastierista) queste due song sono senza dubbio due pietre miliari di questo disco. "Nothings Going On" e una buonissima song che insieme a "Simmetry" apre le danze per la song conclusiva "Alone You Breathe", un pezzo strappalacrime all' ennesima potenza, un pezzo perfetto dove tutti svolgono il loro impeccabile lavoro voce dolce tastiere e chitarre da far paura. Insomma un pezzo emotivo come raramente se ne vedono nell'Heavy Metal.
In conclusione "Handful Of Rain" è secondo me il disco piu bello dei Savatage, secondo soltanto a "Streets". Sicuramente l'episodio più toccante della loro sfortunatissima carriera.
CRISS (R. I. P. )
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