Per chi non conoscesse i SAVATAGE questa è una buona occasione per cominciare a farlo.

Metal band della Florida fondata nei primissimi anni 80 dai fratelli Oliva, Jon e il compianto Criss, ma la storia si può trovare ovunque.
L'album è, a detta di molti, il più bello da loro mai pubblicato, o almeno quello che meglio li identifica. Batteria potente, basso incisivo, chitarre semplici ma armoniose e poi l'accoppiata stupefacente piano/voce dell'immenso Jon Oliva.

Streets è un concept-album che narra la storia di un immaginario chitarrista che passò dalla strada, dove smerciava droga, al successo grazie al suo talento con la 6 corde, per poi crollare nuovamente nel nulla. Proprio per la sua attività di spacciatore veniva definito "Il Messia della Avenue D" e chiamato DownTownJesus (letteralmente Gesù dei bassifondi).

Ascoltiamo l'album: la title-track apre le danze, e ci porta nelle strade di New York, dove DTJesus vive, e ci racconta il suo stato d'animo pieno di rimpianti e pentimenti. Jesus Saves ci spiega il personaggio, racconta la sua storia, è un pezzo ormai diventato un classico della band, altra pietra miliare di Jon Oliva. Tonight He Grins Again ci fa finalmente assagiare lo spettacolare piano di Jon, e Strange Reality ci propone i dubbi del protagonista che si ritrova in un mondo, quello dell'alcool e della droga, che non gli appartiene.
A Little Too Far è l'essenza della creatività di Jon Oliva: un pezzo di soli piano e voce da far rabbrividire, con la voce, la sua, tanto dura quanto dolce. Spettacolare.
You're Alive è un breve brano che racconta il ritorno sulle scene di DTJesus, e apre a Sammy and Tex, un pezzo potentissimo e di incredibile velocità, dove si capisce perchè questi di, gli Oliva, erano fratelli non solo di sangue ma anche di creatività... la potenza della voce di Jon è quasi pari a quella della chitarra di Criss. St.Partrik's non è altro che una serie di domande che il protagonista fa a Dio, e dove il Piano la fa sempre da padrone. Can You Hear Me Now è di Criss, un pezzo dove il compianto chitarrista esprime tutto se stesso e toglie ogni dubbio sul suo talento.
New York City Don't Mean Nothing è l'ennesimo pezzo targato Jon Oliva, assoluto protagonista, che ci spiega come la grande City e il suo lusso non valgano come pensava. Ghost In The Ruins è un brano intermedio, condito però da un bell'assolo di chitarra accompagnata da un basso consistente. If I Go Away, con l'immancabile piano di Jon, è un pezzo strappa lacrime, dove DTJesus ricorda il suo ultimo amore, e si chiede cosa le rimarrebbe se lui se ne andasse, pur non avendo risposta.
Agony and Ecstasy è l'ultimo brano potente dell'album, e parla di come DT ormai sia tentato di tornare nel mondo sporco. Heal My Soul è un'altra poesia di Jon, e mostra la compassione del protagonista. Somewhere in Time è il penultimo brano, biglietto da visita della band che ci mostra tutte le sue qualità melodiche in fatto di potenza e orchestralità, ma è solo il preludio alla canzone simbolo dei Savatage... arriva Believe... un brano tanto banale (tecnicamente parlando) quanto struggente per rabbia, dolcezza, significato e melodia, un brano destinato ad entrare nel cuore di tanti, con un testo perfetto che se tradotto nella nostra lingua quasi lo si può cantare perfettamente... Believe è unica, non può lasciare indifferenti, e, piccola nota di cronaca che mi prendo la libertà di fare, è la canzone della mia vita...

I'll be right there
I'll never leave
All I ask of you Is Believe

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