Bloccato a casa da un'influenza intestinale fulminante, tra una visita al bagno e l'altra mi accingo a recensire questo lavoro dei Saxon targato 2009.

Finita l'epoca di "Denim and Leather", i Saxon cadono nella mediocrità, rendendo più duro il proprio stile ma ripetendosi comunque e pubblicando album quasi a scadenza biennale.

Le campane rintoccano due volte prima della marcia epica "Battalions of steel", traccia introduttiva del nuovo lavoro, molto piacevole all'ascolto e che porta un inizio favorevole all'album, donando energia all'ascoltatore. Passiamo poi al primo singolo "Live to rock", che in quanto singolo è una canzonetta dal testo semplice, il ritornello facilmente memorizzabile e un video promozionale che fa proprio schifo. Segue la più dura "Demon Sweeney Todd", più dura e veloce, forse la traccia migliore dell'album. Dopo la superflua e inutile "The letter", lamento di quarantadue secondi, abbiamo "Slow Lane Blues" e l'orribile "Crimes of Passion" per poi passare alla fastidiosa "Premonition in D minor", sottospecie di assolo della stessa durata di "The letter" e della stessa utilità. Chissà perchè le mettono queste canzoni, danno solo sui nervi. Inizia poi la lenta "Voice"e le aggressive "Protect Yourselves" e "Hellcat", quest'ultima con un bell ritornello accattivante, che alza le sorti della situazione. "Come rock of ages (the circle is complete)" è sullo stesso stampo del singolo e la finale country "Coming Home (bottleneck version)" fa proprio schifo.

Cosa dire quindi dell'ultimo lavoro dei Saxon? Inutile. Avrei preferito un cd tutto sullo stile di "Live to rock", meno pretenzioso e più ascoltabile, magari anche per le masse. Oppure un cambio di direzione totale all'Heavy Metal. Non questo ibrido, questa massa informe di canzoni appiccicate lì per caso. Bah. Abbiamo bisogno di cambiamenti e finchè gente vecchia che rimane fissa dov'è non si sposta sarà difficile che succedano cose positive. E non parlo solo della scena musicale.

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