Album particolare e piacevole che cerca una continuità tematica piuttosto che musicale. Le sonorità cambiano molto da un brano con l'altro mantenendo comunque una certa leggerezza e orecchiabilità. Comune a tutti i brani è la tendenza ad avere dei ritornelli atipici, e per questo forse meno efficaci, dove il testo cambia a volte anche radicalmente tra un passaggio e l'altro. Altro aspetto sono i giochi di parole con il nome della ragazza a cui è dedicata la canzone. I testi sono molto interessanti e personali anche se l'ascoltatore, proprio per questo, può faticare ad immedesimarvisi. L'attenzione va posta a testi e melodie piuttosto che alla qualità acustica dei vari strumenti o alla voce.
Si parte con "F.A.R.N.I.A.", brano ambient lento e romantico in un mix di inglese e francese, segue “Me” che definirei rock-pop in inglese dove si può apprezzare una discreta estensione vocale e delle belle chitarre, “Luisa” ha sonorità spagnoleggianti con strofe quasi cupe e un bel ritornello spensierato in italiano, “Aller” è difficile da definire (almeno per me) e ha una struttura ricca di ponti, break e special in francese, “Snow” sembra quasi una canzone di natale sebbene il testo parli d’altro ed è impreziosito dalla seconda voce femminile di Era, “Mail Me” spacca in due l’album con un deciso aumento di bpm e decibel e l’energia tipica del punk, “Soie” è un reggae francese con una struttura atipica che mostra quasi due canzoni distinte in una, la prima più ordinata, la seconda che rimbalza in modo più libero sulla base, “Can’t You See” sembra fare il verso a Elvis o direttamente ai Baseballs con l’alternarsi spensierato di una voce profonda e del falsetto su un basso importante, “Ti penso” è una canzone italiana leggera che mi nelle strofe mi ricorda Celentano, “Mau” riprende sonorità anni 80’ (ricorda “Wonderful Life” di Black) usando però il francese ed è forse il brano su cui la voce è maggiormente a suo agio, “Derya” ritorna sul rock inglese ed è forse il brano dove il cantato è meno “scolastico”, si chiude con “Close Your Eyes” che strizza l’occhio ad atmosfere country ma qui, nonostante l’aiuto della seconda voce di Era, il risultato è un po’ lagnoso.
Nel complesso credo che sia difficile non trovare almeno un brano che soddisfi i propri gusti (indipendentemente dall’ascoltatore) e parimenti complicato riuscire ad apprezzarli tutti.
Da sottolineare la creazione di un'illustrazione personalizzata per ciascun brano rappresentate la ragazza/musa in versione stilizzata.
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