Il 1976 fu un anno fondamentale per gli Scorpions perchè grazie all'uscita di questo album riuscirono a riconfermare il grande successo di “In Trance” e a consacrarsi definitivamente in tutto il mondo, special modo in Giappone paese dove riscontrarono buoni consensi anche con il lavoro precedente. "Virgin Killer" è senza dubbio uno dei caplavori dell'Hard-Rock anni '70 per capacità esecutiva sia strumentale, che d'insieme (suoni e voci) e per l'impatto, la forza delle traccie e la loro sistemazione all'interno del disco.
"Virgin Killer" si apre con un pezzo non estremamente duro "Pictured Life" ma del quale balza all'attenzione dell'ascoltatore i riff di Roth e la melodia particolare dei testi da essi impressa, in particolare nel ritornello. Un must nel repertorio degli Scorps. Con il brano seguente "Catch Your Train" si cambia, il ritmo è più veloce la voce di Meine si fa più roca e arrabbiata, la chitarra di Roth, come sarà per tutto l'album, scolpisce la traccia, ne scaturisce una canzone trascinante, tirata, coinvolgente che viene voglia di cantare a squarciagola. Il mio brano preferito, ed uno dei più riusciti dell'opera. "In Your Park" rallenta il disco e serve principalmente per far riprendere fiato dopo un inizio folgorante. Lenta, dolce e melodica, classica ballad, è resa bellissima dalla calma e più pulita voce di Meine, e dagli immancabili assoli di Roth e Schenker che imprimono un effetto decisamente romantico e melodico.
La traccia 4 "Backstage Queen" alza i decibel rispetto alla sua antecedente ma non si raggiungono i livelli dei primi due brani, e la canzone scorre via con pochi sussulti in un hard-rock cadenzato e veloce che trova il suo zenith nella parte cantata. E siamo giunti così alla Title Track "Virgin Killer". Traccia veramente straordinaria che si discosta del resto dell'Album, chitarre infuocate da Riff pesantissimi, la batteria in sottofondo che scandisce velocemente il ritmo, ma sugli scudi è soprattutto Meine autore di una prova a dir poco superlativa, gridi e urla disseminati in gran quantità nel brano, parte cantata arrabbiatissima, ed è proprio questa componente a contraddistinguere "Virgin Killer" (brano) infatti l'amalgama fra durissimi Riff, assoli di chitarra e vocali rendono tutto il brano un potentissimo Heavy Metal quasi anticipatore dei tempi per la sua velocità di esecuzione nell'universo del combo. "Hell Cat" è segnata profondamente dalle chitarre e dai loro virtuosismi ma soprattutto, come nella traccia precedente, da un Meine ancora più arrabbiato e luciferino, in piena sintonia con il titolo. Il brano successivo "Crying Days" rallenta il ritmo del disco, ma non è una ballata. Caratterizzato da un lungo assolo di chitarra iniziale, la canzone vive nella narrazione di Meine piuttosto nostalgica che imprime un atmosfera di questo tipo a tutta la traccia, che si conclude con un ripetitivo e dolce "You and me".
"Polar Nights" è attraversata dai fantastici e impossibili Guitar Solos firmati dal duo Roth-Jencker ma, caratteristica non trascurabile, questa è l'unica canzone in cui alla voce abbiamo lo stesso Roth, compositore anche del brano, praticamente tuttofare in questo frangente. Infine "Yellow Raven" triste, commovente, introspettiva, lenta e dolce chiusa dalle scale della chitarra di Roth conclude un album straordinario, il migliore degli Scorps o forse secondo solo a "In Trance".
Da notare che la copertina rappresentante una giovane vergine in molti paesi fu censurata.
Carico i commenti... con calma