Personalmente (se trascuriamo un periodo veramente molto breve della mia esistenza) non sono mai stato troppo addentro a generi come la darkwave e in generale trovo le sonorità e l'estetica goth francamente insopportabili quanto poche altre cose nel mondo della musica. Eppure devo riconoscere che dopo avere ascoltato un paio di brani degli SCreature (Liz Mahoney, Miranda Vera, Sarah Scherer, Chriss Orr) di Sacramento, California, e essere rimasto positivamente colpito, mi sono andato a cercare il loro nuovo e ultimo disco, uscito lo scorso 19 gennaio su Ethel Scull Records, trovandoci francamente contenuti interessanti e che esulano dai tipici schemi claustrofobici del genere.

I SCreature hanno del resto uno stile e una attitudine dichiaramente post-punk, ma definizioni come darkwave oppure goth vanno loro decisamente strette. "Old Hand New Wave" ha caratteristiche tipiche della wave degli anni ottanta, ma i riferimenti vanno oltre quella darkwave ermetica e chiusa in se stessa e guardano con una certa curiosità alla no-wave della scena newyorkese degli inizi degli anni ottanta, mentre lo stesso stile della vocalist Liz Mahoney è invece in bilico tra il nichilismo di John Lydon ("Gone Cold", "Hit The Void"...) e lo stile più teatrale e garage di Lydia Lunch ("Induction", "Last Scene Alive", "Movements"...). Il sound rimanda a seconda delle occasioni agli stessi Public Image Limited ("The New Eve", "Gone Cold", "Hit The Void", "Last Scene Alive"...) e chiaramente a Siouxsie & The Banshees ("Waiting for a Light"). "North of Order" si colloca a metà tra i Wall of Voodoo di "Dark Continent" e i Teenage Jesus and The Jerks, ma i momenti più interessanti sono probabilmente il misticismo astratto di "Induction" e i toni solenni di "Another Mask", la frenesia di "Movements" che ricordano i momenti più ispirati dei Bauhaus.

Caratterizzato da riff di chitarra taglienti come lame, riff compulsivi, performance vocali ossessive e ipnotiche e linee di basso minimali quanto sostenute, "Old Hand New Wave" è un disco acido, allucinato e dove alla fine ci senti dentro pure delle venature rock-blues. Qualcuno lo chiama death-rock, secondo me è semplicemente post-punk, ma alla fine queste sono solo parole e inutili definizioni. Molto meglio ascoltare direttamente il disco per convincersi della bontà del sound di questo gruppo.

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