Pana si avvicinò alla musica diciamo circa quattro anni fa. Ovviamente non sono un privilegiato e sto compiendo la mia gavetta e ho passato anch'io la fase in cui ascoltavo i soliti supergruppi strafamosi convinto che niente al mondo fosse meglio. Ero in un gruppo facebook di minchioni come me in cui si condivideva la musica da minchioni che piaceva a me. Un bel giorno, qualche utente postò un video che non erano né gli Ac/Dc, né i Guns 'n Roses, e lì capì subito che non si trattava di un evento non ordinario. questa persona voleva allertarci di una grande minaccia incombente su tutta l'umanità: un gruppo aveva osato scrivere una canzone chiamata "I Hate Led Zeppelin". Il ragazzo più preparato musicalmente ci avvertì che "era un bel gruppo", "è comune dei punk denigrare i big" e cose simili, ma ovviamente non venne cagato.
Tutto ciò per dire che qualche tempo fa, forte di una diversa preparazione, che pure resta ben lungi dall'essere completa, questi Screeching Weasel mi tornarono in mente con prepotenza. Mi procuro quindi Boogadaboogadaboogada e questo "My Brain Hurts". Per chi non lo sapesse, Gli Screeching Weasel fanno punk coscientemente melodico venato di hardcore e condito con tanta ignoranza. I due dischi mi hanno colpito fin da subito, e grazie alla loro digeribilità li ho massacrati di ascolti.
My Brain Hurts è sintetico (solo la title track finale supera i tre minuti) e ispiratissimo. Anche i brani più orecchiabili non perdono la carica (secondo l'eminente esempio dei Ramones) e in alcuni questi elementi si combinano con equilibrio magistrale (Veronica Hates Me, Science of Myth) plasmando dei veri e propri capolavori del genere. Qualche brano si avvicina troppo al gruppo di Forest Hills (Cindy's On Methadone, Why Don't You Go Away) risultando meno originale ma comunque dignitoso, mentre qualcuno (come l'iniziale Making You Cry) si rifà musicalmente parlando all'hardcore più maturo. La padronanza del gruppo, unita al suo stato di grazia, gli permette di connotare ottimamente ogni brano, che vengono ogni tanto farciti da note di piano (deliziosamente idiote in Teenage Freakshow), battiti di mani o singolari onomatopee e che nonostante la loro brevità sanno evolversi, conferendogli quella imprevedibilità e quella riconoscibilità che possono essere un po' il punto debole di certo punk (qui qualche purista mi ucciderà, ma considerate che non vivo di questo genere). In qualche brano si prova anche la strada di testi un po' impegnati (Il conflitto spiritualità/scienza di Science of Myth, senz'altro il capolavoro del disco) con risultati non fantasmagorici ma quanto meno dignitosi. Impossibile citare un brano in cui l'approccio vocale non sia ottimo. Graficamente parlando, trovo splendida la copertina.
Un disco che non posso non segnalare e consigliare, con molti brani a mio avviso bellissimi e gli altri comunque buoni. E mi scuso se non parlo da esperto del genere (già mi vedo Pinhead, vestito da boia, pronto a darmi il benservito) e se di conseguenza la mia analisi dovesse presentare qualche mostruosità. Intanto butto qui questa recensione, poi magari qualcuno lo descriverà in termini più consoni...
D'altronde, si può amare Guernica anche senza essere critici d'arte.
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