Per un gruppo realizzare due dischi in due anni comporta un livello elevato di prolificità. Quest'ultima può essere individuata come la conseguenza di due fattori: idee chiare sul da farsi o smania di pubblicare materiale. Per i Seapony, trio proveniente da quel di Seattle, si può parlare di entrambi i fattori.
L'album in questione è "Falling", pubblicato a un anno di distanza da "Go With Me", che si pone in stretta successione dal precedente disco d'esordio. L'unica novità sostanziale è la presenza nella seconda parte del disco di alcuni brani più acustici, ma , comunque, troppo elettrici per rientrare nel folk. Si ricordano "Fall Apart", con tanto di fingerpicking e chitarre steel di estrazione country, e "No One Will". La formula più comune rimane quella di "Go With Me": sezione ritmica (solitamente) formata da basso e drum machine (vedi "Be Alone"), chitarra ritmica e chitarra solista (con influenze dreamy) e la peculiare voce eterea di Jen Weidl. Le melodie sono semplici, a volte ripetitive e monocordi (questa l'unica pecca dell'album), ma tutto sommato mai banali.
Le influenze riscontrabili sono molteplici: dal dream pop dei più recenti Pain of Being Pure at Heart allo shoegaze degli immancabili My Bloody Valentine (soprattutto per l'accostamento tra la voce di Jen Weidl e quella di Bilinda Butcher dei MBV), passando per il twee-pop di Field Mice e Heavenly. Per i Seapony l'album della verità sarà il terzo disco che farà capire se questi tre ragazzi saranno riusciti a raggiungere un sound meno derivativo.
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