A Berlino, prima che sorga il sole e dopo la notte in un locale, Victoria, una ragazza di Madrid, si imbatte in quattro ragazzi, Sonne, Boxer, Blinker e Fuss. Da qui inizia una giornata (o meglio, un paio d'ore) che cambieranno la vita di Victoria e dei suoi nuovi conoscenti.
Film tedesco diventato cult e che ha fatto incetta di premi, in particolare in patria, "Victoria" è stato realizzato come unico piano sequenza, dopo vari tentativi e a fine budget (irrisoria tra l'altro). Una delle sorprese dell'annata 2015.
Pellicola tra le mie preferite degli ultimi anni ed ingiustamente poco conosciuta in Italia. Come detto, girato incredibilmente come piano sequenza unico, il quale dona una dose di realismo unico, realismo reso anche grazie alle grandiose performance attoriali del cast, in particolare i due protagonisti Laia Costa e Frederick Lau. La tensione onnipresente anche nei momenti più tranquilli, trasmette un'angoscia via via sempre più crescente, in particolare da metà film in poi, nonostante in quel momento alcuni storceranno il naso per qualche scelta esagerata della protagonista (analizzando però il passato di Victoria, si può anche arrivare a pensare che lei abbia bisogno di una svolta ora che si trova in un posto nuovo e senza nessuno a cui ancorarsi), io tuttavia riesco a passare sopra i difetti, perchè la potenza della pellicola è talmente grande che li sbriciola tutti.
Il mio consiglio è di non leggere la trama in giro per la rete, il rischio è quello di rovinare la visione. Lasciatevi trasportare dalla telecamera a mano del grande Sebastian Schipper e abbandonatevi alla pellicola.
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