Sebastiano Fusco si distingue come un'autorità nel panorama lovecraftiano, offrendo una competenza ineguagliabile nell'esplorare l'opera di H.P. Lovecraft. La sua collaborazione con Gianfranco De Turris è stata fondamentale per introdurre il Solitario di Providence in Italia, grazie alle introduzioni alle collane della Fanucci e a testi rilevanti come il prezioso saggio del Castoro, oggi considerato un raro pezzo da collezione. Anche se qualche osservatore ha notato giustamente alcune forzature ideologiche, il lavoro di Fusco e De Turris, al netto di queste considerazioni, è stato elogiato dal compianto Giuseppe Lippi.

Attraverso gli anni, Fusco ha continuato con zelo a esplorare il mondo di Lovecraft, pubblicando testi interessanti come Il vento delle stelle (purtroppo fuori catalogo a causa del fallimento dell'editore Agpha Press), sebbene con qualche scivolone imperdonabile, come la falsa attribuzione a Lovecraft del romanzo "L'orrore che viene dall'est" di H.P. Lovering. L'atteso Il grande libro di H.P. Lovecraft ha giustificato le aspettative: il volume è ben strutturato e segue il percorso umano, artistico e filosofico di Lovecraft dalla sua infanzia fino alla morte.

Sebbene chi abbia già letto la monumentale biografia di S.T. Joshi, Io sono Providence, possa riscontrare alcune ripetizioni, il volume si presenta come un'opera completa che sicuramente attirerà l'attenzione degli appassionati del culto lovecraftiano. Fusco dimostra una conoscenza approfondita del corpus mitologico di Lovecraft e, al contempo,dimostra una vasta esperienza anche nell'esoterismo.

Il giornalista romano sottolinea il fenomeno attuale di maghi, cabalisti e teurghi che celebrano rituali basati sulla mitologia lovecraftiana, riconoscendo il potere creativo del pensiero su un piano superiore della realtà. Tuttavia, avverte con saggezza dai pericoli di teorie occultiste troppo spinte.

Fusco approfondisce ulteriormente il pericolo di derive occulte, mettendo in guardia dai seguaci alla Kenneth Grant che hanno fatto parallelismi fra i Miti di Cthulhu e Aleister Crowley. Sottolinea come queste teorie siano state deleterie, con effetti che si fanno sentire anche oggi. Fusco rimarca con chiarezza che pensare a un Lovecraft associato a sette segrete e altre pratiche fuorvianti è decisamente controproducente, sebbene i libri che trattano tali tematiche purtroppo non manchino.

La vera grandezza di Lovecraft, secondo Fusco, risiede nella sua capacità di creare un'arte cosmica, non soprannaturale, che supera le barriere del tempo e dello spazio. Fusco sottolinea giustamente l'antico insegnamento delle dottrine magiche, evidenziando come il macrocosmo si concili con il microcosmo.

"Il grande libro di H.P. Lovecraft" non solo offre un'analisi approfondita, ma arricchisce l'esperienza del lettore con numerose e preziose foto di Lovecraft, riproduzioni di copertine di riviste dell'epoca e estratti significativi del suo epistolario. Se siete cultori del mito di Lovecraft o aspiranti ad approfondire la sua opera, l'acquisto di questo volume è caldamente consigliato.

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