I Seefeel appartengono ad un periodo non molto lontano in cui gli orizzonti erano più vasti e molte cose che oggi ci appaiono impossibili sembravano a portata di mano. Una band che pareva avere una missione dalla quale niente e nessuno poteva distoglierla. Una band che già nasceva compiuta, adulta, pienamente a suo agio. Basta riascoltare questa bellissima ristampa del loro album d'esordio "Quique". Nessuna incertezza, si sa quali sono i punti di partenza, le chitarre liquide dei MBV, ma lontano dagli ispiratori è il punto di approdo.
Le canzoni si muovono secondo leggi proprie indifferenti al mondo reale. Non hanno inizio, finiscono solo perchè tutto ha una fine ma idealmente dovrebbero continuare in eterno, sono porzioni di musica stellare infinita ed eterna, sembrano esistenti dalla notte dei tempi, dall'origine dell'universo. I Seefeel si sono limitati a prendere questi frammenti di suoni spaziali e offrircene degli assaggi. Il rock ancora presente, latente o deviato dei MBV viene definitivamente svuotato dall'interno, letteralmente spolpato grazie ai ritmi dubbeggianti che fanno oscillare le canzoni su se stesse, indolenti e cullanti. Le chitarre riverberano suoni che si ripetono come non fossero nemmeno umane.
E' il trionfo del pensiero debole. E' Kosmische Musik degli anni novanta, l'ideale prosecuzione degli esperiementi degli Harmonia. E' chiaro che parlare di canzoni singole non ha molto senso, nemmeno della lunghezza delle canzoni o del fatto che grazie al cd extra di outtakes e alternative versions si tratti di più di due ore di musica. Non ha senso perchè la musica dei Seefeel non accetta compromessi, non ha vistosi cali o variazioni clamorose.
O si è dentro o si è fuori. Se si è dentro tutti e due i Cd sono fantastici. E il tempo non ha più senso.
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