Prologo: Così si pronunciò Shaun Morgan, frontman del gruppo, nel presentare, a pochi giorni dal lancio, questo Karma And Effect: "Dopo Disclaimer tenevamo a discostarci dal paragone con i Nirvana, e per questo, con il secondo album, volevamo soltanto fare un disco di puro e classico rock'n' roll".

Questo l'antefatto. Quindi per favore, attenetevi alle parole della voce dei Seether, e non fasciatevi la testa cercando definizioni forzate che infastidiscono e basta, come post grunge, neo alternative, numetal, hard rock o quelle a cui molti di voi sono abituati nel classificare un certo tipo di musica. Qui si tratta soltanto di rock: chitarra, basso, batteria e voce!
Ed il punto è che Karma And Effect, al primo ascolto, è già un caposaldo del genere. Il miglior disco che il quartetto proiveniente dal Sudafrica potesse sfornare dopo l'eccellente debutto Disclaimer.
Certo, i Seether non hanno inventato nulla di nuovo, altri gruppi sono passati nella scia tracciata da Kurt Cobain, ma non per questo essi lo debbano aver fatto con risultati soddisfacenti (vedi Nickelback, PuddleOfMudd, Cold, Pillar...). Inoltre lo stile ed il sound dei Seether richiama molto all'attenzione gli Staind, è innegabile, ma se ne discosta per la voce più incisiva di Shaun, il quale riesce a raggiungere una vasta gamma di tonalità (e dal vivo non perde in qualità, ve lo assicuro!!), e per l'ampia scelta di canzoni che i Seether riescono a suonare.

Il disco comincia subito in maniera roboante con "Because Of Me", un vortice di potenza che ti trascina dentro e non ti molla fino alla fine. In quest'avvio è senz'altro concentrata l'impronta dei Seether: sound di notevole impatto, riff più melodici ma di grande presa. Quello di "Remedy" ad esempio, il primo singolo, sarà difficile da dimenticare, ed anche "Truth" - fra i punti più alti di Karma And Effect - continua con energia sulla stessa falsariga.
Ad ammorbidire l'atmosfera ci pensa "The Gift", proprio un dono di Shaun e soci, vista la profondità che riesce a raggiungere durante i 5' e mezzo della sua durata. Con "Burrito", altro capolavoro, si chiude la prima parte: la consiglio di ascoltare tutto d'un fiato. "Given" è invece un pò l'intermezzo, spezza il ritmo dell'album, che tuttavia riprende immediato con 2Never Leave", pezzo d'atmosfera in cui Shaun dimostra ancora una volta la validità della sua lirica.
"World Falls Away" è un tentativo dei Seether di sfociare nel campo del sociale, e forse da questo punto di vista i quattro hanno ancora da lavorare, dato che nel complesso non è certo fra le song che più rimangono impresse. Qui comincia la seconda parte: "Tongue" è fantastica, ("Goodbye cruel world, the last you see me drown"), un piccolo gioiello, a mio parere la più intensa ed emozionante, mentre in "I'm The One", la più "punkeggiante", Shaun scimmiotta Dave Grohl.
Dicevamo prima: Rock allo stato puro! E l'esempio migliore viene da "Simplest Mistake", follia allo stato puro, più di 5 minuti nella quale i Seether dimostrano di saperci fare con gli strumenti che suonano. In questa dodicesima traccia (14 in tutto ricordiamocelo, non poche per un album così qualitativo) trasuda tutta la rabbia e la potenza del gruppo.
Cupa e misteriosa "Diseased", pezzo tuttavia molto efficace, Karma And Effect si chiude con "Plastic Man", unica canzone acustica presente che, sulla falsariga di Broken, ma con testo e musica più scuri, regala un'atmosfera unica ed eterea.

In conclusione posso dire che i Seether hanno colpito ancora. Ci vorrebbero sicuramente in giro album di così notevole impatto. Musicalmente ben strutturato (ogni canzone nasconde un piccolo mini assolo), testi autobiografici ma efficaci, molto carina l'idea della ghost track finale in cui Shaun e soci ringraziano per l'ascolto nella loro lingua madre. Karma And Effect è un disco da collezione, per gli amanti del vecchio grunge sicuro, ma anche per tutti coloro che amano in genere il rock. E Karma And Effect lo contiene, ad alto livello. Unica pecca la disposizione delle canzoni nell'album, praticamente identica a quella di Disclaimer, ma in fondo come si dice... squadra che vince non si cambia.

Voto 9.

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