Ultimo, vero, grande album degli ultimi, veri, grandi Sepultura.
Quelli capitanati da Max Cavallera, cacciato nel 1997 dal resto della band per le vicissitudini riguardanti la moglie – manager Gloria. Fu proprio questa donna ha causare la rottura del “patto”, che legava in maniera inossidabile i 4 membri della band , tanto da essere paragonati alle tribù Xavantes amazzoniche (nel disco infatti è presente il “canto della tribù”).

Roots, il capolavoro dei ragazzi di Belo Horizonte, è la conclusione di una sfida affrontata da Max, Igor, Andreas e Paulo jr, incominciata nel 1984, anno in cui risale la prima formazione (con Jairo Guedz alla chitarra) di una band, che ha proposto un genere estremo, là dove la samba è l’orgoglio nazionale. I Sepultura sono stati infatti i principali rappresentanti della scena estrema brasiliana.

Le sonorità death/thrash metal che avevano reso famosi i Sepultura nel mondo e che erano presenti nei precedenti dischi, vengono modificate in quest’album. Già da “Chaos AD” si incominciava a notare il cambiamento nel sound. Infatti Max e co, creano un inedito crossover, “sporcando” il metallo e fecondandolo con ritmi tribali.
Molti sono i ritmi “indigeni”, che, uniti alla vecchia aggressiva sonorità, danno l’impressione di stare ad ascoltare una raccolta di canti di guerra, inneggiati dalle tribù amazzoniche.

L’album campione di vendite nel ’97, va oltre ogni limite per la sua ossessiva e pressante percussione. Malvagi, sono i growl che Cavallera emette in tutto il disco con una ferocia estremamente potente. La base ritmica è affrontata da Paulo e Igor, in modo puramente selvaggio! Riff estremamente possenti e devastanti accompagnano testi estremamente “ribelli” con contenuti riguardanti la politica e la condizione sociale del paese!

Un metal estremo in chiave “brasiliana” come non si è mai visto e come probabilmente non si vedrà più. Canzoni come “Roots bloody roots” o “Born stubborn”, sono pezzi storici della discografia di un gruppo storico come i Sepultura, ormai sinonimo di commercializzazione e musica deprimente.

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