Questo è uno dei film comici più belli mai realizzati in Italia. La dimostrazione che si può fare cinema intelligente anche senza essere Charlie Chaplin, e che gente come Claudio Amendola o Cristian De Sica non riusciranno mai ed eguagliare, persi nelle loro gag da imbecilli col telefonino. "L'allenatore nel pallone" è un capolavoro, una satira scoppiettante sul mondo del calcio italiano, sul suo marcio dilagante, che come dimostrato recentemente da calciopoli, non verrà mai estirpato, ma anche e sopratutto della passioni che tale sport suscita nel nostro magnifico paese. La storia la conoscete tuti, a meno che non siete vissuti sullaLuna fino a ieri. Il magnifico Oronzo Canà èl 'allenatore della Longobarda, neo promossa in serie A. Nonostante le avversità, una squadra mediocre, un Presidente ostile, il grande Canà - interpretato dall'incredibile Lino Banfi - riuscirà a salvare la squadra, grazie in particolare alle giocate del magnifico Aristoteles, parodia del celebre Socrates dell'epoca. La cosa bella del film è che rispecchia i tic del mondo del calcio dei primi anni 80: il calciomercato gonfiato, le combine, i giornalisti leccapiedi, i tifosi rissosi e violenti, i deliri per le star dell'epoca, da Platini a Cabrini in maniera del tutto simpatica, mettendo però in primo piano le grandi passioni che questo sport suscita.
L'attrattiva pincipale del film è ovviamente il grande Banfi, con le sue battute straordinarie, sopratutto quando dileggia i protagonisti del circo pallonaro, simpaticamente apparsi in cameo, da Biscardi a Galeazzi. Indimenticabile la scena finale, in cui il Presidente gli annuncia il licenziamento per aver tradito la consegna della combina "Lei è un disoccupato, lo sa?" con Banfi che si vendica dicendo quello che tutto il mondo sapeva: "Lei è un cornuto, lo sa?".
Sublime: tra 30 anni questo film sarà considerato ancora meglio.
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