I Seventh Wonder sono una band progressive svedese messa insieme nel 2000 dal bassista Andreas Blomqvist, il batterista Johnny Sandin e il chitarrista Johan Liefvendahl. Nel corso degli anni si è delineata la formazione definitiva con Tommy Karevik alla voce e Andreas Soderin alle tastiere, per dare vita ai primi due dischi, ''Become''(2005) e ''Waiting In The Wings''(2006). ''Mercy Falls''(2008), dunque, è il loro terzo lavoro.
Il disco è un concept con sonorità chiaramente ispirate (se si vuole parlare di ispirazione) ai Queensryche di ''Operation Mindcrime'' ma soprattutto ai Dream Theater di ''Scenes From A Memory'', che racconta la storia di un uomo, sposato e padre di famiglia, che cade in stato di coma dopo un misterioso incidente d'auto. E' questo l'inizio dell'album: il rumore dei vetri rotti, le sirene dei primi soccorsi danno inizio al crescendo che ci porta all'interno dell'ospedale con la moglie al fianco del marito che lo prega di dare un minimo segno affinchè i medici non perdano la speranza e continuino la cura. Da qui il punto di vista si sposta nella mente del protagonista che, sospeso tra vita e 'aldilà', immagina di essere accolto in un villaggio chiamato Mercy Falls. Poco dopo il suo arrivo, compare l'immagine di un'anziana signora del villaggio che si ostina a vivere isolata nella vuota e desolata 'Tall House'. Il protagonista comincia quindi ad immedesimarsi nella donna e a ragionare sulla sua personale condizione: sono entrambi incapaci di uscire dalla loro 'gabbia' vuota per ricongiungersi con le persone che amano.
Intanto in ospedale si susseguono tristi momenti di veglia al fianco dell'uomo; la prima da parte del figlio, che gli racconta sia di come stia vivendo con difficoltà la scuola, sia delle marachelle combinate con gli amici suscitando per un istante i ricordi dell'infanzia del padre nella sua mente. Dopodichè a stargli vicino è suo padre che decide di firmare per la donazione del midollo osseo sperando che questo ennesimo tentativo funzioni. Nel frattempo a Mercy Falls tutta la popolazione si prepara, con successo, a una terribile tempesta che si sta per abbattere sul villaggio (la tempesta è la metafora dell'operazione che i medici stanno per eseguire). Sconfitta la tempesta, e quindi fallita la cura, i medici e la moglie abbandonano ogni speranza e proprio nel momento in cui il protagonista, nella sua mente, esprime con fermezza la sua volontà di tornare a riabbracciare la sua famiglia, viene staccata la spina che ancora lo teneva in vita. Durante il suo passaggio definitivo all'aldilà l'uomo rivive, e l'ascoltatore con lui, cosa successe la notte dell'incidente chiudendo il cerchio iniziato all'inizio del disco e facendo comprendere finalmente la storia che l'ascoltatore ha vissuto solo in modo parziale.
Questa storia viene raccontata attraverso 15 canzoni senza calo di ritmo e con continuo coinvolgimento. Dopo l'apertura con ''A New Beginning'' e ''There And Back'' si arriva a ''Welcome To Mercy Falls'' che spiana magistralmente la strada ad altre canzoni con melodie orecchiabili ma mai scontate che difficilmente si dimenticano; alcuni esempi sono ''Unbreakable'', la epica ''Paradise'', ''A Day Away'' e ''Hide And Seek''. Un'altra nota positiva dell'album sono le sue meravigliose ballate, ovvero i due brevi istanti di veglia accanto al letto del protagonista ''Tears For A Father''/''Tears For A Son'' e il potente climax finale del disco ''One Last Goodbye''. Un aspetto di questo disco che potrebbe dividere le opinioni è senz'altro l'elevato tasso tecnico stile Dream Theater, presente soprattutto nel lungo trittico (''Break The Silence'', ''Hide And Seek'' e ''Destiny Calls'') che precede il gran finale: non mancano quindi lunghi assoli di chitarra, virtuosismi alla batteria e assoli di tastiera che, specialmente quest'ultima, potrebbero appesantire non poco le orecchie.
Un'altra cosa importante da chiarire circa ''Mercy Falls'' è che come genere non dice nulla di nuovo; ma credo si possa giudicare come un discreto lavoro progressive metal che merita pienamente l'ascolto.
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