Qualcosa che ho imparato ieri sui Sex Mex.
Che un paio di giorni fa la Alien Snatch ha messo in giro il nuovo album e siccome Alien Snatch vuol dire qualità, ascolto, apprezzo moltissimo e cerco qualche informazione in più, anche se ho già deciso che il disco me lo compro comunque.
Che se cerco informazioni su google, meglio chiarire subito che si tratta di una banda, e comunque ci sta safe search a vegliare sulla mia innocenza.
Che vengono da Alamo in Texas, sono in giro da un paio d’anni ma solo qualche settimana fa si sono stabilizzati in una formazione a quattro, hanno fatto tre album e una decina di ep, grosso modo gli album raccolgono tutto quello che sta negli ep e qualcosa di nuovo, l’ultimo album si chiama “23”, quello prima “22” perché è uscito lo scorso anno, chissà perché il primo si chiama “21” anche se è uscito sempre nel 2022.
Che, sulla sua pagina bandcamp, la Alien Snatch “23” me lo vende a 6,66 euro – il prezzo della bestia – e invece loro per nemmeno 5 euro iva esclusa mi vendono tutti e 14 gli album che hanno fatto finora e in mezzo ci sta pure un tributo a Jay Reatard che ancora non ho ascoltato ma so già che merita a prescindere, così per 10.000 vecchie lirette mi porto sulla mia paginetta bandcamp la discografia completa dei Sex Mex.
Che su youtube ci sono 3 video, uno è splendido, un concerto tirato e veloce, non c’è neppure il palco, una ventina di scalmanati a 10 centimetri, nessuna pausa tra un pezzo e l’altro, solo il titolo e one-two-one-two.three-four a scandire il tutto, come i Ramones al CBGB’s nel 1974, da qualche secolo a questa parte una cosa tanto bella l’avevo vista fare solo da New Bomb Turks, Gaunt e Amyl And The Sniffers.
Che hanno pure una pagina instagram, sexmexsux tradotto i Sex Mex fanno schifo, e dopo il video del concerto è il secondo colpo al cuore, quella presentazione, troppo pop per suonare punk, troppo punk per suonare pop, troppo giovani per suonare new wave, insomma gli Only Ones, e se l’omaggio è consapevole o meno non cambia niente.
Che alla fin fine suonano musica synth-punk, il campo da gioco è lo stesso degli immensi Screamers e Metal Urbain ma i Sex Mex fanno un gioco completamente diverso, il punk alla Ramones che incrocia la new wave alla Devo che incrocia il pop alla Cars, e a chi già ha aperto bocca solo per mettermi al corrente che una cosa del genere non può stare in piedi, lo stoppo subito e gli faccio vedere cosa succedeva ad Helsinki lo scorso 12 agosto al concerto di Amyl And The Sniffers e poi gli tiro dietro pure “Rock For Light”, e gli faccio la morale da quattro soldi che sta tutto qui il bello di certe minuscole storie di rock’n’roll.
Che, sia come sia, “We’ll Be Gone” è un pezzo clamoroso e tutto il resto gli va dietro con una freschezza e una grinta compatta che sono talenti sempre più rari.
Che, giusto giusto 7 anni fa, mi regalavo “Giddy Up” di Amyl And The Sniffers e tutto torna, ma questo lo sapevo già.
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