Home Festival 2013, mezzanotte meno dieci. Stanno per attaccare i Crookers, davanti al Main Stage si fa fatica a respirare.
Manca mezzora, vado a sentire il gruppo in programma in quel momento; si chiamano Sex On The Bitches e suonano sul palco de La Grande V, emergente casa discografica veneta, fondata dai membri dei Rumatera - un'istituzione nel panorama rock veneto, e ormai conosciuti in tutta Italia.
Le aspettative non sono altissime, scopro chiedendo ai presenti che il gruppo ha pubblicato un EP (sai, suonano rock, guarda secondo me e' punk-rock, ti dico che e' rock, cazzocene basta far casino, vecchio vuoi una birra?) di 4 canzoni. Senza molte pretese, vado nella zona-scettici del concerto, quella in fondo un po' a lato, tutti a guardare con le braccia incrociate, testa lievemente inclinata di lato ed espressione un po' sdegnosa. Il cantante non ha voce, il chitarrista sa fare tre note, non c'e' ritmo, cosa centrano le tastiere, per ascoltare i Blink 182 mettevo su il cd eccetera.
Quand'ecco, l'epifania. Alle prime note, l'atmosfera si surriscalda ed esplode un vero e proprio rock'n'roll circus, uno show coloratissimo con ballerine obesissime in tute gonfiabili, alieni, tastiere e tantissima voglia di fare festa. Durante il concerto, il gruppo propone qualche canzone sua e un travolgente medley dance suonato dal vivo.
Loro sono in cinque, Ganzo Moreno a voce e chitarra ritmica, Il Monti alla chitarra solista, Eros Pipinato (unico nome vero) al basso, Frank the Tank alla batteria e Chupaa Fox a tastiere, basi, dj e truzzerie varie e dopo 35 minuti di rave'n'roll mi ritrovo a ballare sotto al palco e ho quasi dimenticato i Crookers.
Con queste premesse, ho aspettato l'uscita del disco vero, e dopo sei mesi sono stato premiato con Dovevo Fare Il Dj, primo LP della band. Il packaging si presenta con un paio di tette giganti con le cuffie. Detto cosi', la musica sembra passare in secondo piano (oltre a essersi giocati tutti gli acquisti femminili), ma dopo un primo ascolto il cd e' figo, eccome,in un susseguirsi di colori e melodie ammiccanti alla radio, senza mai scendere nel banale o nel deja vu.
Dopo l'introduzione autoironica e spensierata, "Pezzo di Nerd" attacca con un riff rock, condito dallo scratch di DJ Tech (degli Herman Medrano, altro gruppo sotto la medesima etichetta), primo di una lunga serie di ospiti. Il brano e' d'impatto immediato e molto orecchiabile; il testo e' una critica ai teenagers (ma non solo) di adesso, sempre connessi sul web ma mai nel mondo reale. Chitarre in evidenza, riff diretto, rock'n'roll.
Arriva la titletrack, e parte la prima cannonata. "Dovevo fare il DJ" e' un piccolo miracolo, in equilibrio tra un rock da stadio, il miglior Fedez e delle atmosfere da discoteca pura. Un casino indecifrabile? Per niente. Il brano inizia in punta di piedi, fino all'ingresso bombastico delle tastiere, da mani al cielo, per poi ingranare e completarsi in un coro anthemico (si puo' ancora dire? Lo diciamo) e intriso di ironia. Il video ha quasi 90.000 views su Youtube, e' cafone, pieno di tette e kitch quando basta per innamorarsene.
"80 voglia" e' un nostalgico tributo agli anni Ottanta, con le tastiere a ricamare atmosfere passate facendoci quasi pensare a un pezzo di trent'anni fa. La band non rinuncia a personalizzare il brano con un breve stacco quasi dub unito al rap di Ganzo. Piccola perla.
Si arriva forse al pezzo piu' bello di tutto l'LP, "Attimi", secondo singolo, registrato con la collaborazione di Roberta Pompa, talentuosissima concorrente di X Factor 2013. La ballata, elemento unico nel disco, mette in luce le voci, in duetti dolcissimi, da limoni duri in riva al mare. Il quinto brano e' la nuova registrazione della title track del precedente EP, "Made In Italy", un bel rock grintoso e tamarro, molto migliore della prima registrazione.
Sesta canzone e quarto singolo, "Voglio una pornostar" parte con un dai-e-vai tra voce e chitarra che sfocia in un punk rock tiratissimo, con l'attacco e il solo di chitarra migliori del disco. I SOTB si avvalgono qui della collaborazione di Rocky Gio e Giorgio Gozzo dei fratelli maggiori Rumatera. Tanto per restare in tema, la successiva "Sasha Grey" e' una dedica d'amore alla famosissima pornoattrice, con le liriche migliori del disco e una bellissima melodia.
Proprio quando meno te lo aspetti, il disco ha una virata di elettronica pura con "Giu' Giu'", con sonorita' quasi da rave, che richiama alla piu' celebre "Pompo nelle casse" dei Powerfrancers; ignorantissima, mani al cielo e tutti in pista. "Social Stalking" e' un'altra critica alla Facebook-dipendenza, e insieme a "Cattivo Esempio" forma una coppia di brani pop-rock che strizzano l'occhio alla radio; si chiude alla grande con "Il regalo del mio compleanno", con le chitarre e tastiere in evidenza (eccezionale assolo di tastiere) e un ritmo trascinante, con l'ultima frase del disco che ribadisce il concetto: "Mamma, voglio fare il DJ".
Dal vivo la band rende ancora meglio, con tutto quell'ambaradan sul palco e con un'energia di chi ha ancora voglia di mangiarsi il palco e quelli che stanno sotto, ma finito il disco viene da mettere repeat.
Frizzanti, freschi, con qualcosa da dire. Una sorpresa.
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