EX PISTOLS IN PUNKLAND.

Ormai è un rito: una volta al mese 'sto cazzone di mio nipote, che è già alto così, vuole che lo porti al PunkDonalds e impasticcarsi di CrispyMacDamned, ChipStooges, MacBuzzocks e N.Y.Dolls-shake vari.
Che tenerezza, penso tra me: le sue prime tossicodipendenze, sich!

Parcheggio la moto tra una Smart Clash color rancido e un SH Ramone 250 con tanto di spille infilate nel parabrezza e il retro-bauletto con la cresta ingelatata effetto Stalattite.
Dal locale escono le note di una musichetta dirty Punk very fuck-offy (Si... è proprio "Anarchy In The UK" remixata da Linus!).
Il meccaldonaro alla cassa ha pure lui una maglietta strappata con tanto di scritte insanguinate che suppongo derivino dai polli sgozzati nelle retrovie.
Mio nipote grida al bancone "Ehi testa di cazzo, mi dai un Happy Meal al Prozac ma senza checiapp che il vostro mi fa cacare?".
Il pennellone al banco gli mostra il dito medio e si avvia a preparare il lauto pasto con passo goffo e meditabondo.

Sbircio in giro.

In un angolino, due anziani proto-punk presbiti della prima ondata, con la scusa dell'hamburger classic, si leggono Il Foglio di Ferrara a 5 cm di distanza; uno ha le stampelle appoggiate sul tavolino a fianco e l'altro ha il busto ingessato a vita, frutto delle troppe pogate del '77.

Con l'Happy Meal questa settimana ti danno questo simpatico CD titolato "Jubilee" di questi pseudo-Sex Pistols, riuniti per l'ennesima volta con l'ennesima scusa del cazzo. Proprio loro: la più famosa combriccola di cazzari-teppisti che lanciò più o meno inconsapevolmente il "movimento punk" in tutto il mondo, riuniti ancora assieme per Soldi, Fama e Commemorazioni.
Guarda caso le stesse cose che venivano più o meno attaccate trent'anni fa dagli stessi ("the times they are a-changin'" cantava qualcuno qualche annetto fa, forse a San Remo).

Un CD con l'ennesima compilation (di fatto, pare che il gruppo abbia pubblicato un solo disco "vero", il famoso "Never Mind the Bollocks" del '77) pubblicata con l'occasione del Giubileo della Regina (che già detta così, non si capisce se sia un'effettiva provocazione o se questi ci marciano alla grande, ma tant'è, mettetevela via: questo equivoco ci accompagnerà fino alla tomba!).

Un CD praticamente inutile a chi conosce l'opera del gruppo, se non per qualche contributo video con i clip (?!) originali di "Good Save the Queen", "Anarchy in the USA", "Pretty Vacant" e un pezzo live tratto dal "Filthy Lucre Tour" del 1996. Un CD dichiaratamente "finto" nato solo per racimolare soldi (come allegramente ha ultimamente dichiarato Rotten, ma si sa: i sostenitori lo difenderanno a priori come l'ennesima provocazione voluta dai Pistoloni... ah, benedetta idolatria!).
Un CD buono forse per le generazioni pischelle che si masturbano ascoltando quei tre cazzoni dei GreenDay o pogano saltellando allegramente sulle cagate di Avril Lavign, confondendo il punk con la sottomarca di qualche merendina Ferrero e vivendo una "trasgressione" che di fatto NON ESISTE PIU' se non quella edulcorata, ammaestrata e riproposta su carta patinata dai vari "Xelle" di Repubblica o quelle stronzate di trasmissioni su MTV sempre più demenziali, cool e di tendenza, condotte da Vj deficienti con l'aria perennemente "fatta" da cocainomani col biglietto di sola andata. Roba addomesticata e inoffensiva, che venderanno prima o poi in allegato a Sorrisi e Canzoni TV o come sorpresina Happy-Meal nei Mac Donalds (appunto).

Quel coglioncello di mio nipote, preso da raptus panckettaro, comincia a pogare per il locale e fa cadere la Vicious-Coke a una 50enne anoressica tatuata fin sotto la lingua, che in tutta risposta gli sputa addosso mezzolitro di magma putriscente.
"Fikissimi questi eh? Ma chi cazzo sono questi Eh? Ehi zio... questi si che spakkano di brutto eh? Zio Punny, mi stai a sentire?"
Mi rigiro la copertina del CD tra le mani, e non capisco quanto anch'essa sia frutto dei Pistoloni e quanto invece del reparto marketing della loro casa discografica. La solita Grande Operazione Commerciale del cazzo? La "Grande Truffa del Rock'n'roll"? Si o no? MAH!!

Mi siedo un attimo.
Mi gira vorticosamente la testa.
Un bimbetto qui a fianco se ne sta ad osservarmi tutto occhioni nel suo passeggino, intento a leccarsi uno stecchetto di marijuana all'ACE vitaminPLUS.

"Allora?" mi fa il vecchio pankettone in pankina.
"Problemi?" gli fa eco l'altro coi denti marci per il troppo crack sparato in gioventù.
"E voi? Tutto a posto?"
"Tutto a posto: Never mind 'sti cazzi....eh eh eh!" e mentre ride gli parte una capsula nella maionese avanzata della vaschettina cromata da 10 centesimi.
 
Arrivano a flotte orde di ragazzini con il cavallo dei pantaloni alle ginocchia, con le mutande a filo pelo, tanga mentadent sporgenti da chiappe acerbe con piersing che trafiggono il traforabile. Sembra che l'aria da tossico sia in dotazione standard anche nel modello-base.
Guardo il figlio di mio fratello che si sta azzuffando con due puttanone che si incazzano per essere state spinte; una lo tiene fermo e l'altra lo riempie di pedate senza risparmiarsi niente. Il resto del gruppo si associa.
Volano sedie, secchiate di Velvet-Coke allaround, scoppiano bandierine, sventolano palloncini, chi grida, chi bestemmia, chi scalcia.
E il naufragar m'è dolce in questo mar.
Infatti, guardo e non batto ciglio.
Tutto questo mi stanca.
Tutto mi debilita.

Fingo di non vedere e mi riguardo questo cd di questi residuti del secolo scorso, poi penso ai "veri" Sex Pistols, quelli visti in DVD in "Oscenità e Furore" il film-documentario di Julien Temple e penso a tutto il casino che hanno fatto per un paio d'anni, alle secchiate di merda prese ovunque, ai pochi soldi presi, alle fregature prese (e date) in giro. E riguardo poi 'sta copertina "concettualmente vecchia e trita" nell'utilizzare la "solita" iconografia punk da cartolina (bordi strappati, caratteri fintamente casuali, foto irriverente verso il Sistema, insomma... un vero bignamino del punk-style: PIÙ "CONSERVATORI" DI COSÌ SI MUORE!!!).

Da una parte resto a guardare mio nipote che viene pestato a sangue e dall'altra resto solo con 'sto cazzo di CD tra le mani come se esistesse una sottile linea rossa inesplicabile tra questi due poli energetici che mi lacerano dentro.

Sono fermo e immobile, incapace delle pur minima reazione.
E riguardo la copertina.
E riguardo le mazzate che danno al cucciolo.
Ed è come se vedessi tutto andare al "rallenty".
Il ragazzino che mi chiama, chiede aiuto, allunga una mano verso di me, ma la sua voce è deformata, lacerata, l'eco di un fantasma e sono fortemente combattuto tra la tipica reazione di parente ferito e la completa apatia.

"Vaffanculo testa di cazzo" mi fa un novello Joe Strummer buttandomi ai piedi quel che resta di mio nipote "e vedete di sparire da qui, mondimarci che non siete altro".
Estraggo il cd delle "pistole sexy" e me lo rigiro tra le dita come un vecchio prestigiatore. Basta una gesto più veloce del solito e la giugulare del 15enne si squarcia in due come da perfetta incisione chirurgica, inaffiando i presenti di spruzzate di sangue acido già putrefatto alla fonte. Il ragazzo cade a terra con mezzo cd conficcato in gola mentre tutto attorno scoppia il delirio.
Prendo lo stronzetto per il collo come i gatti e lo porto fuori dal locale mentre comincia il balletto di ambulanze, polizia, caramba, nani, ballerine.
Mancano solo Fellini e Zampanò.

Sfreccio ai 160 sulla tangenziale col fardello di stupidità e innocenza appoggiato dietro in uno stato di semi-incoscienza quasi invidiabile.
"Od... oddio zio, che ca... zzo è successo..."
"Ti hanno pestato a sangue e io non ho fatto un cazzo per difenderti"

Silenzio.

"Me la spieghi questa?"
"No".

Silenzio.

"Zio"
"Si"
"Mi fa male dappertutto ma... volevo dirti..."
"Dimmi"
"Beh... per qualche minuto... ma solo per poco... ecco... mi è sembrato di vivere qualcosa di forte, unico e, come dire, sconvolgente... ho avuto paura ma ho sentito anche l'adrenalina che mi caricava a mille e si impossessava di me... se ci penso ho ancora i brividi... che cazzo era? Eh zio?"

Silenzio.

Trattengo un lieve sorriso amaro tra i denti.

Certe cose o si vivono o si spiegano.

Di certo non si commemorano.

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