Che tedio. Rimediamo.
In un sito di bacucchi come questo, popolato da internauti vecchi e incartapecoriti, passatisti con la testa rivolta all'indietro che sguazzano nella muffa, seppur di classe, dei soliti Pink Floyd o Rolling Stones, e che ancora, vegliardi rintronati, discettano di cosmic-jazz, prog o altre amenità finite nel dimenticatoio del tempo, e direi giustamente, la mia missione di portare note fresche, giovani, non poteva non passare dal trapper più famoso d'Italia, il diamantissimo e dentatissimo Sfera Ebbasta.
Non recensirò il pluripremiato "Rockstar" (ma voi che ascoltate il funky di mio nonno che ne sapete?) ormai stantìo di tre anni, bensì "Famoso", gran lavoro uscito l'anno scorso. Ne consiglio l'ascolto, il mitico Gionata, alias Sfera Ebbasta, farà uscire un nuovo disco l'anno prossimo e dunque anche questo comincerà a prender l'odore di una muffa giovane, ma pur sempre muffa. Stare sul pezzo, aggiornarsi anno dopo anno, e ogni anno cestinare ciò che risulta vecchio. Ovviamente il debaseri(d)iota medio non lo capirà, chiuso come un vecchio maranza nelle buie cantine dell'esistenza.
Il nostro Sfera, rifacendosi al vetusto giovanotto Jovanotti, mescola con abilità la trap al rap, e ben gliene incolse visto il risultato ottenuto.
Il singolone è "Bottiglia privè", e si parte subito alla grandissima. Il pezzo spacca in ogni singola nota (chissà se l'utente medio di tale sito proverà emozioni forse non più conosciute, vecchi qui ci si scatena), il testo è all'altezza delle aspettative:
"Mai tradito un frate per una tipa
Mai tradito una tipa che amavo davvero
Dimmi, che ne sai dei momenti no?
Mi hai visto sorridere sopra uno yacht
E pensi sia tutto okay, pensi sia tutto appo-
Ma non è una cazzo appo-
Son cambiato da un po'".
Eh già, il buon Sfera è cambiato, ma la voglia di essere il rappresentante, migliore oserei dire, delle nuove generazioni non è mai mutata. Egli, da buon cultore del presente e mai nostalgico dell'inutile passato, ci regala perle come "Tik tok" o "Gangang". Anche se merita una nota particolare l'indiavolata "Giovani re":
"Giovani re, piccole star
Si ricorderanno di noi, di noi
Via dal quartiere come leggende da bar
Quando parleranno di noi, di noi".
Noi ci ricorderemo di un giovane artista, in tal senso ascoltarsi anche "Hollywood" che, partito dal nulla, è diventato l'idolo di migliaia di giovani che non ascolteranno i Led Zeppelin (aiuto, ancora loro!), ma che hanno capito che il presente, e l'essere proiettati verso il futuro, è l'unica cosa che conta. Naturalmente, il nostro si avvale di una produzione d'eccezione: Diplo, J Balvin (un mito assoluto), Steve Aoki (il Dio) e la partecipazione di Marracash, finalmente uscito dalle secche dell'anonimato (ultimamente arrancava un po').
Buon ascolto, e, soprattutto, buona modernità.
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