C'è questo ragazzino, Justin Bieber. Chi è. O cos'è. Sto leggendo ora. È canadese. Sai quanti anni ha? Sedici. Questo qui ha sedici anni e ha registrato tre album: My world, My World 2.0 e My World Acoustic. Brilla di fantasia. Apro un attimo il video della canzone e subito mi passa anche la voglia di riderci. Ma comunque. Tanto non è di lui che si parla. Cioè, la canzone è sua, ma lui viene dopo.
Stavo rovistando tra ambient, idm, dumb step e spunta sto tizio. Chi. Nick Pittsinger si chiama. Shamantis per l'arte o come la si voglia chiamare. Ecco, questo di anni ne ha 20 e vive in Florida. Aspetta, Florida, no ma come. Florida, si. Fatto sta che l'estate scorsa si è altamente rotto del singolo del sedicenne - o magari per fargli un tributo, hai visto mai - si è altamente rotto, si diceva, che ha aperto un semplice programma freeware, tale Paulstretch, e sai che ha fatto? L'ha rallentata. Rallentata dell'800 per cento.
E quello che ne è uscito fuori è questo. O meglio, è una parte, perché la recensione segna singolo, ma tanto singolo poi non è, sarebbe un ep a questo punto, che di 35 minuti si tratta, tanto dura questo viaggio. Nel link c'è caricata solo una parte, ma puoi trovarlo facilmente per intero in rete. E come suona? Eh, come suona. È un monolite. Suona come i Sigur Rós. Com'è che scrisse il New York Times? Suona come i Sigur Rós che fanno cover di Vangelis in una cattedrale che sta per essere distrutta dalle onde dell'oceano.
Ambient, Shoegaze, dannazione, sì, ci sta. Ci sta, ed è irriconoscibile. Sarei tentata di saperne di più ora, se dietro ci sia provocazione, sfida o puro diletto. Fatto sta che davvero si potrebbe fare musica da e con qualsiasi cosa, e soprattutto trasformarla per renderla, in questo caso, non solo ascoltabile, ma migliore. Quando la sperimentazione ha come fine il miglioramento, almeno in questo non c'è niente di nuovo, è vero. Ma quello che mi fa impazzire è la creatività in sé, forse è per questo che il più delle volte trovo più interessanti le cover che pezzi originali. E io dico che Shamantis mi ha convinto, e che questo "U Smile 800% Slower" è il viaggio più bello che abbia fatto ultimamente.
Questa recensione voleva partire dal niente, per arrivare a qualcuno che invece niente non lo sembra affatto. Trovo altri suoi lavori, lascio qui il link perché ci scommetto che l'ascolto garberà a più di uno qua dentro, questo Shamantis gioca a fare il mistico, la sua musica, si legge, potrebbe essere descritta Come se Enya o i Boards of Canada si perdessero nelle profondità dell'Amazzonia. Sta a voi ora, andarli a ritrovare.
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