Davvero gran bel disco questo dei finlandesi ShamRain, dal titolo “Someplace Else”, uscito quest’anno. L’album segue il loro debut "Empty World Excursion" ed un paio di ep, che son serviti a far conoscere il gruppo al di fuori del loro paese natio, dove sono per lo meno rispettati come buona e promettente band. Che musica fanno questi citti nordici? Il loro è, a mio avviso, un ottimo dark rock molto malinconico e d’atmosfera, avvicinabile agli Anathema nei loro momenti di maggiore intensità emotiva.
Le 9 canzoni presenti scorrono via facilmente, lasciando però emozioni che, a fine disco, ti spingono a riascoltarlo di nuovo. È difficile individuare le tracce che spiccano più delle altre, anche se, a pelle, mi hanno colpito subito “To Leave”, “Aura” (struggente nel suo ritornello), “The Missing Pieces”, “A Woeful Song”, “Laren U Freht Ona” e “The Empty Flow”… E quando su un cd che contiene 9 tracce ti colpiscono subito 6 e te ne innamori vuol dire che la qualità generale è davvero alta. Personalmente ritengo che l’opera dia il meglio di sé se ascoltata a luce spenta dopo una giornata dura, e può portare a due situazioni distinte.
La prima: le melodie eteree, in certi momenti quasi gelide, la generale tristezza e malinconia che pervade e impregna l’album sono in grado di catturare l’ascoltatore e di trasportarlo in una nuova dimensione, un nuovo mondo. Questo nuovo luogo, questo “Someplace Else” è quasi un bozzolo nel quale il tempo non scorre, nel quale la musica intorpidisce i tuoi sensi e i problemi che ti affliggono sembrano cullarti. Ti senti bene dentro questo bozzolo, al caldo, ti crogioli quasi nella tua tristezza e te ne compiaci, stare in compagnia dei tuoi problemi non ti spaventa allora più di tanto.
La seconda situazione: la generale tristezza e malinconia si impossessano di te a tal punto che tutto ti sembra più grande, tutti i problemi insormontabili. In questo caso non è escluso che delle lacrime possano scorrere, soprattutto in pezzi come il già citato “Aura”, poderosi se ascoltati in determinati momenti; ma chi è così volubile non penso riesca ad ascoltare più di tanto questo tipo di musica, come del resto non ascolterà, senza poi farsi venire turbe psichiche sui problemi universali, album come “Pornography” dei Cure o qualcosa degli Anathema.
Personalmente mi è capitato di averlo, puramente per caso, come sottofondo un giorno che mi son visto con la mia ragazza: il bacio che ci siamo dati è stato lungo e intenso, bellissimo, in un crescendo parallelo a quello della canzone (“Aura” appunto), ed alla fine stavo piangendo, sentivo dentro di me una felicità immensa (anche se magari il testo della canzone contiene tematiche opposte alla gioia!). So che alla maggior parte dei lettori magari non potrà fregare nulla delle mia esperienza di vita, ma l’ho usata a titolo esemplificativo per rendere l’idea di quanto l’album sia bello, intenso e estremamente malinconico.
In nuce: consigliato a chi adora Anathema, Cure, Autumnblaze et similia (che è ‘sto latino!!), chi adora crogiolarsi nella tristezza; sconsigliato: a chi ha una visione del mondo tutta sunshine and lollipops, a chi semplicemente odia queste atmosfere avvicinabili al dark. È tutto: compratelo e fatemi sapere che ne dite!!
P.S. è la mia prima recensione, cercate di non insultarmi vi prego!!!
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