Quando dicono che l'indie rock italiano non è in buona salute forse non sbagliano poi tanto.
Forse bisognerebbe prendere le cose come vengono, senza fare troppo gli schizzinosi snob intellettuaoidi della musica italiana.

E allora capita che un giorno nella mia cassetta della posta capiti un cd, un demo per la precisione, di una band padovana, gli Sheena, distribuito da una neonatissima etichetta discografica romana, la Peteran Records.

La cosa mi ha colpito. Un'etichetta discografica indipendente, seppur piccola, che si prende la briga di distribuire in lungo e in largo il demo di una band emergente, che da sola, probabilmente, pur armandosi di buona volontò, buste, francobolli, cd vergini non riuscirebbe ad ottenere che una visibilità provinciale, regionale al massimo.
Ovviamente i demo, in quanto tali, vanno presi per quello che sono. Ovvero prodotti grezzi, ben lontani dalla qualità sonora di registrazione di prodotti finiti, che troviamo nei negozi e quant'altro. Si tratta di band emergenti, e devono appunto emergere. Mi sembra un buonissimo modo.

Il demo in questione, "Live Recorded Demo 2006", è appunto registrato dal vivo, ed essendo tale, devo dire che la registrazione risulta essere più che discreta. A dispetto del nome - "Sheena is a punk-rocker" credo sia tra le più belle canzoni (punk e non solo) di tutti i tempi - le coordinate sonore degli Sheena sono da ricercare fondamentalmente nell'alternative rock italiano, vedi band quali Marlene Kuntz e Verdena, ma anche nella scena post-rock, per qualche riff di chitarra che crea atmosfere più o meno galleggianti in scariche di noise-rock.
Si parte con "La Ricomparsa di G", a metà tra i Verdena e una punk-rock band. É un ottimo pezzo. Buona la batteria che sostiene tutta la canzone insieme alle chitarre e al basso che si destreggia in un semplice ma efficace giro verdeniano. Il cantato colpisce, nonostante una registrazione non certo ottima, per originalità e intensità, e soprattutto nel ritornello crea un atmosfera niente male, complice anche un buon testo ("se ripenso alle parole di vendetta/che urlavamo noi/non riesco a ricordare/di essere").

La successiva "Sunday Rain" è un pezzo interamente strumentale che si aggira intorno ad un semplificato post-rock. Buona la batteria, che a tratti sembra esser presa da un'ossessione percussiva che accompagna le chitarre altalenanti. Certi intrecci chitarristici andrebbero forse curati meglio, ma altri decisamente azzeccati e lo "scroscio" finale fanno si che questa pioggia domenicale si lascia ascoltare piacevolmente, senza troppi intoppi.
"New Wave" si apre con un lunghissimo intro fatto di un post-rock molto molto dark, che va ad introdurre una parte cantata non perfetta, ma cupa e psichedelica al punto giusto. É una canzone lunga - più di 8 minuti - che si conclude con una lunga parte strumentale, che al suo interno nasconde le influenze della band. Da una parte intrecci di chitarre a continuare il malinconico discorso intrapreso nelle strofe, dall'altra una sfuriata noise, quasi punk, a siglare con rabbia un buon pezzo, forse un po' troppo lungo e con qualche imperfezione, ma che dimostra una positiva voglia di sperimentazione, che se coltivata a dovere, potrà fruttare ottimi risultati in futuro.

L'ultimo pezzo "Flux", si apre con un bruciante intro che riporta ai primissimi Placebo e continua con una strofa d'impatto sostenuta da un buon riff di chitarra noise-rock. Perde un po' di mordente nel ritornello dove forse le chitarre andrebbero "pompate" maggiormente.

A conti fatti "Live Recorded Demo 2006" è un buon inizio per gli Sheena, band che ha sicuramente molto da imparare ma che dimostra avere già buone doti ed idee.

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