Sveglia. Hai solo venti minuti per arrivare dall'altra parte della città dove ti aspetta te stesso fra sessant'anni. Dovete onorare, come tutte le settimane, la memoria della donna che vi ha supportatto e sopportato per tutta la vita. Corri, fa presto, la metro non ti aspetta e la vita è una coperta troppo corta: per quello che c'è, alcune cose sfuggono o sono assenti. Passa tra la gente, constata la tua solitudine, sfiorali e toccali, ma non parlargli. Non esistono veramente, oramai esisti solo tu...Ti senti mai solo? Solo in mezzo alla gente...Inutile piangere. Si nasce e si muore da soli... Me lo ripeto in continuazione: non è colpa mia se le cose non sono come vorrei, ma non ci credo. Odio gli zingari che si mettono a suonare nella metro. Mi riportano alla realtà mentre non c'è niente di meglio da fare che fuggire: sono come le zanzare quando stai per prendere sonno. Sembra di viaggiare, di lasciare quello che conosci per incontrare chissà cosa di nuovo, ma esiste realmente qualcosa di nuovo? Se non esiste cosa devo farci con le vecchie stronzate? A chi le posso vendere? Ho deciso: non credo più in niente e se qualcuno vuole sensibilizzarmi riguardo alla fame nel modo, al buco dell'ozono, all'energia rinnovabile, al partito democratico, al mio ano arrossato... beh, lo sensibilizzo a calci nel culo. Sono solo è voglio restare solo, mi sono perso e non mi sto cercando... E' religione anche non credere in niente... L'uomo non ha mai avuto, in cielo e in terra, che un solo tiranno: se stesso!...Io sono qui, esisto, ne sono certo o almeno credo. Non so cosa fare e non so nemmeno cosa volere. Sono certo che la cosa migliore sarebbe non volere proprio niente, ma è impossibile. Ci vorrebbe una catastrofe, non si smette che esser merde se non sotto una catastrofe. Vorrei dormire per un mese e vedere al mio risveglio cosa è cambiato. Sarebbe bello, ma anche inutile: le cose non cambiano nemmeno se tu lo vuoi, figuriamoci per inerzia. Il treno ha finito il suo viaggio. Scendo riparte. Sull' altro binario, come allo specchio, vedo me stesso tra sessant'anni: solo come un cane bastonato...Tutti gli assassini vedono rosa nel futuro. Fa parte del mestiere. Così sia...e quando pensi d'esser solo t'accorgi che in qualche parte del mondo c'è qualcuno che t'ha capito e questa mi sembra l'unica possibilità di sopravvivenza: socialismo del dolore.

To the one true God above:
here is my prayer not the first you've heard, but the first I wrote.
(not the first, but the others were a long time ago).
There are two people here, and I want you to kill them.
Her - she can go quietly, by disease or a blow
to the base of her neck,
where her necklaces close,
where her garments come together,
where I used to lay my face...
That's where you oughta kill her,
in that particular place.
Him - just fucking kill him, I don't care if it hurts.
Yes I do, I want it to,
fucking kill him but first
make him cry like a woman,
(no particular woman),
let him hold out, hold back
(someone or other might come and fucking kill him).
Fucking kill him.
Kill him already, kill him.
Fucking kill him, fucking kill him,
Kill him already, kill him,
Just fucking kill him!

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